Il Ragionier Visco e la barca che affonda

2882
Il Ragionier Visco e la barca che affonda

 

Ieri è andata in onda quella stanca e inutile liturgia conosciuta con il nome di "considerazioni finali" tenute dal Governatore della Banca d'Italia ovvero quello stanco ragioniere napoletano di Ignazio Visco.
 
Il succo del discorso del Ragionier Visco è che le politiche di deflazione salariale devono continuare nel nome della competitività (sic).
 
Non che mi aspettassi qualcosa di diverso soprattutto in Europa la fine del comunismo e la caduta del Muro di Berlino hanno voluto dire l'implementazione di politiche economiche fondate sul più feroce classismo dove le classi subalterne vengono spremute come limoni nel nome di quella cosiddetta competitività che consente alle nostre catene globali del valore (e soprattutto a chi sta in cima a queste catene, le aziende tedesche e nord europee) di dominare. Il punto che non comprende Visco dimostrando una certa miseria intellettuale è che il gioco è un gioco a somma zero e che l'economia-mondo è un sistema chiuso. Pertanto la ricchezza e il surplus accumulati con questo stratagemma è la povertà e il deficit di qualcunaltro. Sfortuna ha voluto che quella povertà e quel deficit siano di qualcuno che oltre ad essere più bravo di noi e infinitamente più feroce e cattivo di noi: gli Stati Uniti d'America.
 
A Visco manco lo sfiora l'idea che agli americani fotte qualcosa di Mariupol come gli fotte delle condizioni metereologiche di Saturno: zero. Semplicemente gli americani stanno provocando i russi affinché attacchino e obbligando gli europei a mettere quelle sanzioni che rompono quel connubio esistente tra Europa e Russia che comporta l'acquisto di materie prime a prezzi stracciati e che spiazza il sistema produttivo americano nei mercati mondiali generando così quel NIIP negativo per la colossale cifra di 18000 miliardi di dollari e che se continuasse a crescere li porterà alla rovina. Semplicemente gli americani non potendo bombardare l'Europa a partire dalla Germania hanno trovato un modo obliquo per demolire il il sistema creato dalla mefistofelica Merkel in 20 anni.
 
Questo non è il momento di stringere i bulloni come vorrebbe il Ragionier Visco ma quello di allargarli il più che si può al fine di riassorbire quell'assurdo Niip positivo per 3000 mld di dollari della Germania. Tanto, con le buone o con le cattive, gli americani ci fanno scucire tutto. Per paradosso chi è amante della pace la cosa migliore che può fare è andare al negozio e comprarsi un paio di Nike (per quelli più danarosi consiglio l'acquisto di una Tesla).

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti