Il raccapricciante silenzio dell'Unione Europea sul caso Hasel

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Nuova giornata di proteste in Spagna in protesta contro l’arresto del rapper Pablo Hasél. Le proteste di questa domenica, per il sesto giorno consecutivo, sono state segnate nuovi momenti di tensione con le forze dell’ordine e arresti. 

A Barcellona il bilancio finale è di otto manifestanti arrestati. I Mossos d'Esquadra hanno riferito via Twitter che cinque dei detenuti avevano rotto le vetrine di un negozio di abbigliamento in Passeig de Gràcia e stavano rubando, mentre altri due sono stai fermati per disordini.

La protesta ha coinvolto anche altre zone della Spagna oltre la Catalogna. La concentrazione a Bilbao si è conclusa con scontri tra l'Ertzaintza e gruppi di radicali che hanno ribaltato e dato alle fiamme numerosi container in diverse parti della capitale. La Polizia Autonoma ha arrestato un individuo e ne ha fermato un altro, entrambi accusati di disordini.

Altri arresti sono segnati a Tarragona e Lleida, sempre in Catalogna, e a Madrid, Pamplona e Granada. Intanto la confindustria catalana chiede alle autorità regionali e locali un intervento forte per riportare la situazione sotto controllo. 

“Siamo passati da manifestazioni di carattere ideologico ad atti di puro vandalismo”, ha dichiarato l'assessore all'Interno del governo catalano a guida indipendentista, Miquel Sàmper, come riporta Sky. Sulla stessa linea si sarebbe posizionata anche la sindaca di Barcellona Ada Colau. 

La situazione di tensione creatasi dopo l'arresto di Hasél, accusato di "apologia di terrorismo" e ingiurie alla monarchia si riverbera anche sui rapporti tra Partito Socialista e Unidas Podemos, le due forze della coalizione di centrosinistra alla guida della Spagna. I socialisti vorrebbero adottare una linea più dura e ricevono attacchi dalla destra ma devono fare i conti con Podemos che non nasconde una certa affinità con una buona parte di chi manifesta per la libertà del rapper catalano. 

Continua il silenzio di Borrell sulla vicenda. Lo spagnolo, Alto rappresentate dell'Unione Europea per gli Affari Esteri, molto loquace quando si tratta di altri paesi sembra aver essere quantomeno distratto su quanto accade nel suo paese.

Infine, non possiamo non notare come in Spagna i media si soffermino molto nel segnalare scontri con le forze dell’ordine ed episodi di violenza dei manifestanti. Giusto farlo per rendere ai lettori una cronaca completa degli eventi. Questo però dovrebbe avvenire ad ogni latitudine, anche quando i media mainstream simpatizzano apertamente per i manifestanti. Ogni riferimento a Russia o Bielorussia è puramente casuale. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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