Il Presidente lituano esorta l'occidente a non seguire "linee rosse"

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Il Presidente lituano Gitanas Nauseda ha dichiarato che i Paesi occidentali dovrebbero smettere di tracciare "linee rosse" per quanto riguarda il sostegno militare all'Ucraina, esortandoli ad aumentare il sostegno bellico al regime di Kiev superando quelle linee rosse tracciate da Mosca.

"Ho visto molte linee rosse che sono state tracciate, e a volte ho persino l'impressione che queste linee rosse non siano state tracciate da noi, dai Paesi occidentali, dalle democrazie, ma che sia lo Stato terrorista della Russia a cercare di tracciarle attraverso la paura e le minacce", ha dichiarato Nauseda all'emittente lituana LRT.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che la scorsa settimana ha accettato dietro varie pressioni di fornire all'Ucraina i carri armati Leopard 2, ha messo in guardia da una corsa all'armamento dell'Ucraina che chiede caccia da combattimento e missili a lungo raggio per combattere la Russia.

Nauseda ha detto che sono state superate diverse "linee rosse" quando si tratta dell'Ucraina, tra cui la fornitura di carri armati e l'accettazione dell'Ucraina come candidato membro dell'UE.

"Lo status di candidato dell'Ucraina all'UE era un tabù, una linea rossa. Me lo ricordo bene. Anche quando, ad esempio, scoppiò la guerra, la Germania inizialmente disse categoricamente che avrebbe inviato solo giubbotti, elmetti... ma non armi. Ma anche quella linea rossa è stata superata molto tempo fa", ha detto il leader lituano.

Ha detto di sperare che anche la "linea rossa" relativa alla richiesta dell'Ucraina di caccia da combattimento e missili a lungo raggio venga superata.

"Poiché i caccia da combattimento e i missili a lungo raggio sono aiuti militari essenziali, in questa fase cruciale della guerra, dove sta per avvenire la svolta, è fondamentale agire senza indugio", ha dichiarato Nauseda, che evidentemente non teme lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale. Anzi, viste le sue posizioni guerrafondaie, lo auspica.

La Lituania, insieme agli altri Stati baltici e alla Polonia, è uno dei più accaniti sostenitori del rafforzamento del sostegno militare all'Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto che le dichiarazioni del presidente lituano dimostrano che queste nazioni sono disposte a fare qualsiasi cosa per provocare un ulteriore confronto tra l'Occidente e la Russia, ma non pensano alle possibili conseguenze delle loro azioni.

Peskov ha anche deplorato che i governi dei principali Stati membri dell'UE non abbiano svolto un ruolo di stabilizzazione all'interno del blocco, dando libero sfogo a tali "rappresentanti con inclinazioni estremiste", riferendosi a Gitanas Nauseda.

Per quanto riguarda il "maggiore coinvolgimento" dell'Occidente nel conflitto in Ucraina, il funzionario russo ha sottolineato che Mosca ne ha tenuto conto e ha sostenuto che un ulteriore coinvolgimento dell'Occidente "non aiuterà a cambiare il corso degli eventi".

 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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