Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele
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di Giorgio Cremaschi*
Abbiamo appena smaltito il disgusto per Wadephul, ministro degli esteri del governo europeista della Germania, che appena insediato è andato a stringere la mano allo stragista criminale internazionale Netanyahu. Ed ecco che il PD ha aggiunto schifo allo schifo.
Il senatore Graziano Del Rio è andato in Israele a trovare il ministro degli Esteri , quel Gideon Saar che ha appena confermato il no del suo regime alla Stato Palestinese. Sarebbe governato da Hamas ha detto.
Del Rio, ex renziano e tra gli autori di quel jobsact che vorremo abrogare con il referendum, è anche esponente di quel gruppo lobbista sionista che con totale sprezzo del ridicolo si definisce “Sinistra per Israele”.


Gruppo di cui fanno parte anche quel Piero Fassino che in un convegno ha giustificato la rappresaglia israeliana a Gaza e quella Pina Picierno che, come vicepresidente del Parlamento Europeo, ha felicemente incontrato un gruppo di coloni fascisti israeliani.
Ora il senatore piddino, tutto orgoglioso, ci fa sapere del suo viaggio a Tel Aviv e in un suo post vanta i “fruttuosi” incontri con il mascalzone israeliano e con altri suoi pari.
Nelle stesse ore, quel governo con cui Del Rio faceva frutti, uccideva altre 60 persone a Gaza, nel corso della sua operazione militare preferita: bombardare un ospedale.
Il PD ufficiale ha criticato il governo Meloni per il suo vergognoso silenzio sul genocidio in corso. Nelle stesse ore però un suo importante dirigente non stava certo zitto di fronte agli assassini , che piacevolmente incontrava.
Questa è la complicità che permette ad Israele di fare quello che fa.
I governi UE criticano i massacri di Israele, ma poi continuano a vendergli armi e a fare affari con esso , come e più di prima.
I cantanti, i ciclisti, i calciatori israeliani partecispano alle competizioni europee con tutti gli onori; e chi li contesta è bollato come antisemita. E politici sia europeisti che sovranisti si uniscono nell’abbracciare gli assassini.
Da tutto questo parte la catena di Sant’Antonio della complicità, di cui di il PD è un saldo anello.
Perché se un esponente di questo partito va in visita omaggio nell’Israele di Netanyahu, facendo finta di fare una operazione umanitaria, il resto del partito, se non è d’accordo, dovrebbe dissociarsi e condannare. Invece Schlein tace su Del Rio, così come Meloni tace su Netanyahu.
Tutto finto, del resto avete mai visto un dirigente nazionale del PD in una sola delle migliaia di manifestazioni per la Palestina che si sono svolte in tutto il paese?
Ci sono tre tipi di comportamento politico a sostegno di Israele.
C’è quello di chi lo arma e lo appoggia esplicitamente; e costoro sono criminali che dovrebbero essere colpiti dagli stessi mandati di cattura che inseguono Netanyahu.
C’è poi chi sta in mezzo, chi critica un po’ di qua e un po’ di là, chi parla di pace, ma senza davvero condannare il genocidio, anzi respingendo l’uso questa parola; e costoro sono vili.
Infine c’è chi tace e parla d’altro magari con ferventi proclami antifascisti; e costoro sono complici.
Il PD, in Europa sta con i criminali, in Italia il più delle volte sta in mezzo ai vili e quando alcuni dei suoi stanno sfacciatamente con gli israeliani, tace.
Capite perché Israele si sente impunito e si comporta come tale? Perché anche chi a parole lo condanna, poi nei fatti lo copre con gli opportunismi e con le viltà.
Il PD è esempio di tutto questo: le parole di condanna di Israele le pronuncia Schlein, ma i fatti concreti di sostegno ad esso li fa Del Rio.
Senza rompere la catena della complicità siamo tutti complici, per questo bisogna affermare che tutto il PD è complice.
*Post Facebook del 15 maggio 2025