Il Nicaragua annuncia il ritiro dall'Organizzazione degli Stati Americani

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Il Nicaragua annuncia il ritiro dall'Organizzazione degli Stati Americani

Il Nicaragua ha annunciato la decisione di uscire dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA). L’abbandono di Managua dell’organizzazione che Fidel Castro ebbe a ragione definire come il “ministero delle colonie” degli Stati Uniti è stato comunicato dal ministro degli Esteri nicaraguense Denis Moncada. 

“Comunichiamo a voi, al popolo del Nicaragua e alla comunità internazionale che oggi, venerdì 19 novembre, alle ore 8, inviamo una comunicazione al Segretario Generale dell'Organizzazione degli Stati Americani, denunciando la Carta dell'Organizzazione degli Stati americani (OSA)” ha affermato Moncada.

“Ci stiamo ritirando e dissociandoci dall’organizzazione”, ha aggiunto il ministro.

Moncada ha letto la comunicazione inviata al segretario dell'organizzazione, Luis Almagro, in cui si espongono le ragioni per cui lo Stato centroamericano rompe i legami con l’organismo regionale. 

In questo senso, ha ricordato la dichiarazione dell'Assemblea Nazionale riguardo l’ingerenza dell’organismo dello scorso 16 novembre, e quanto deciso dalla Corte Suprema di Giustizia e dal Consiglio Supremo Elettorale lo scorso 18 novembre, dove l'Esecutivo nicaraguense è stato invitato a denunciare la lettera dell’OSA. 

Il capo della diplomazia nicaraguense ha notificato ufficialmente la "decisione ferma di denunciare la Carta dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), in conformità con il suo articolo 143, che avvia il ritiro definitivo e la rinuncia del Nicaragua a questa organizzazione”. 

Moncada ha evidenziato che il suo Paese rispetta e difende i principi che reggono il diritto internazionale, il rispetto della Carta delle Nazioni Unite, i suoi principi e le sue finalità di rispetto dell'uguaglianza sovrana degli Stati e di non ingerenza nelle questioni esterne.

"L'Organizzazione degli Stati americani è stata concepita come un forum politico diplomatico nato sotto l'influenza degli Stati Uniti come strumento di interferenza e intervento", ha affermato condannando le azioni intraprese contro il Nicaragua. 

“La missione di questa organizzazione è facilitare l'egemonia degli Stati Uniti con il suo interventismo sui paesi dell'America Latina e dei Caraibi, cosa inaccettabile per il Nicaragua. Lo rifiutiamo e lo condanniamo”, ha sottolineato il diplomatico di Managua. 

Il ministro degli Esteri ha poi ribadito che il Nicaragua non è una colonia di nessuna potenza e che il suo Paese rivendica la dignità e il decoro nazionale nella legittima difesa dell’indipendenza e della sovranità nazionale. 

“Il popolo e il governo del Nicaragua rinunciano a far parte di questa organizzazione prigioniera di Washington, strumentalizzata a favore degli interessi nordamericani, diventata fonte di interferenze e disaccordi che danneggiano i popoli dell'America Latina e dei Caraibi”. 

Infine, il ministro degli Esteri della nazione centroamericana ha ribadito il carattere irrevocabile del ritiro dall’organizzazione. 

La vicepresidente del Nicaragua, Rosario Murillo, ha affermato che oggi il Nicaragua ha dato una nuova dimostrazione di sovranità, di essere una Patria sovrana e orgogliosa, decidendo di ritirarsi dall’OSA per le sue ripetute azioni di ingerenza. 

Inoltre la vicepresidente ha sottolineato che il Nicaragua è un grande popolo che conosce la lotta e l’onore. “È il decoro, la sovranità, l'onore e la gloria della nostra eroica eredità che ribadiamo ogni giorno”. 

Per cui Murillo ha affermato che “questo è un giorno di orgoglio nazionale”.

“L'amore, la fede, l'onore, sono armi del bene comune. Oggi abbiamo dimostrato, oggi abbiamo ribadito il nostro amore per questa patria benedetta difendendo la sovranità nazionale”, ha ribadito la vicepresidente del Nicaragua. 

Ha poi spiegato che “il ministro degli Esteri Denis Moncada, su richiesta del comandante Daniel Ortega è stato incaricato di consegnare, a quell'inaccettabile organismo che amministra quelle che gli Stati Uniti credono siano le sue colonie, la lettera” in cui Managua annuncia il suo ritiro. 

L’annuncio del Nicaragua è stato salutato dal Ministro del Potere Popolare per le Industrie e la Produzione Nazionale del Venezuela, Jorge Arreaza, con un tweet dove viene citato l’eroe nazionale nicaraguense Augusto C. Sandino: «Questo movimento è nazionale e antimperialista. Innalziamo la bandiera della libertà per il Nicaragua e per tutta l'America Latina. Per il resto in campo sociale questo movimento è popolare».
«Voglio una Patria libera, o morire»
Viva il Nicaragua libero e sovrano!

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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