Il genocidio immobiliare
di Alessandro Volpi*
Il tragico cinismo dell'Occidente ha partorito un genocidio immobiliare.
Definire "Operazione di terra" la distruzione sistematica di Gaza City è un abominio. Una miriade di tank e una serie incessante di attacchi aerei e cannoneggiamenti contro una città abitata da una popolazione inerme ha il solo scopo di demolirla per procedere poi ad una ricostruzione, dominata dagli affaristi.
Da Gaza City sono già stati cacciati 350 mila abitanti, un numero indefinito sono stati uccisi e una gran parte degli edifici sono stati abbattuti. Ora, si procede al completamento dell'operazione "pulizia" e "sgombro; in sintesi si tratta di un genocidio, accuratamente preparato da piani immobiliari che obbligano alla distruzione totale dei vecchi e inutili edifici di Gaza City.
Lo sterminio dei palestinesi non serve alla "sicurezza" di Israele ma alla realizzazione di un colossale piano di "rigenerazione urbana", rispetto al quale il genocidio è una delle condizioni. Si manifesta così il peggior volto del capitalismo occidentale che associa i tradizionali metodi coloniali all'avida ricerca della bolla finanziaria immobiliare.
I palestinesi, come l'intera città di Gaza, in tale prospettiva diventano un ingombro da rimuovere secondo la celebrazione del metodo della demolizione fisica e morale di un popolo e dei suoi luoghi. Abbiamo davvero superato ogni limite.
*Post Facebook del 16 settembre 2025