A Maggio la bilancia commerciale tedesca segna un passivo per un miliardo di euro. Un dato negativo della bilancia commerciale tedesca non si vedeva da oltre 20 anni, ovvero da quando è nato l'Euro proprio con l'intento di affogare la forza del Marco nella debolezza della Peseta, della Dracma, della Lira italiana ecc. ecc.
Il giochino alla Germania è andato bene per oltre 20 anni accumulando ricchezze sconfinate. Questo ha fatto la Merkel. Una governante molto molto furba, di una furbizia contadina (per quanto sofisticata, sempre furbizia contadina è) ma poco e punto saggia.
Già i saggi di Bretton Woods ci hanno detto che gli squilibri commerciali protratti nel tempo sono il seme della guerra. E infatti la guerra è arrivata a sistemare la situazione: gli americani hanno piantato un casino enorme con la Russia colpendo alla giugulare il modello mercantilista tedesco fondato sulle materie prime a basso costo importate dalla Russia e sul lavoro a basso costo soprattutto dei paesi agganciati alla global chain value tedesca. Non capirò mai dove volesse arrivare la Merkel: credeva forse che a Washington si sarebbero fatti umiliare e commissariare come è stato fatto con la Grecia formalmente ed informalmente con l'Italia? Ecco, non era possibile, infatti gli americani dopo aver dato innumerevoli avvertimenti hanno agito.
E ora?
E ora l'Europa si ritrova con un modello produttivo scassato, a corto di materie prime, con la guerra sull'uscio di casa, con il sistema finanziario alla canna del gas e quello monetario tutto da reinventare oltre che arretratissima tecnologicamente (non sia mai che si spendessero quattro lire, nein, nein, nein. Ora attaccatevi al tram). Come finirà? Non lo so, ma a naso non bene.
Ricordatevi, questo enorme casino è totalmente da addebbitare alla Merkel e a tutti i suoi scherani di varia nazionalità compreso chi in Italia scriveva libri immondi dal titolo "Morire per Maastricht? Si".
PS Tutte cose già scritte da me su questi schermi per anni e anni. Inutilmente.
IL PRIMO ROMANZO NATO SU TELEGRAM! LA NOVITA' EDITORIALE DELL'ANNO
ACQUISTA "ANANKE"