Il dato della bilancia commerciale tedesca: il giochino della Merkel è finito (per sempre)

8656
Il dato della bilancia commerciale tedesca: il giochino della Merkel è finito (per sempre)

 

A Maggio la bilancia commerciale tedesca segna un passivo per un miliardo di euro. Un dato negativo della bilancia commerciale tedesca non si vedeva da oltre 20 anni, ovvero da quando è nato l'Euro proprio con l'intento di affogare la forza del Marco nella debolezza della Peseta, della Dracma, della Lira italiana ecc. ecc.
 
Il giochino alla Germania è andato bene per oltre 20 anni accumulando ricchezze sconfinate. Questo ha fatto la Merkel. Una governante molto molto furba, di una furbizia contadina (per quanto sofisticata, sempre furbizia contadina è) ma poco e punto saggia.
 
 
 
Già i saggi di Bretton Woods ci hanno detto che gli squilibri commerciali protratti nel tempo sono il seme della guerra. E infatti la guerra è arrivata a sistemare la situazione: gli americani hanno piantato un casino enorme con la Russia colpendo alla giugulare il modello mercantilista tedesco fondato sulle materie prime a basso costo importate dalla Russia e sul lavoro a basso costo soprattutto dei paesi agganciati alla global chain value tedesca. Non capirò mai dove volesse arrivare la Merkel: credeva forse che a Washington si sarebbero fatti umiliare e commissariare come è stato fatto con la Grecia formalmente ed informalmente con l'Italia? Ecco, non era possibile, infatti gli americani dopo aver dato innumerevoli avvertimenti hanno agito.
 
E ora?
 
E ora l'Europa si ritrova con un modello produttivo scassato, a corto di materie prime, con la guerra sull'uscio di casa, con il sistema finanziario alla canna del gas e quello monetario tutto da reinventare oltre che arretratissima tecnologicamente (non sia mai che si spendessero quattro lire, nein, nein, nein. Ora attaccatevi al tram). Come finirà? Non lo so, ma a naso non bene.
 
Ricordatevi, questo enorme casino è totalmente da addebbitare alla Merkel e a tutti i suoi scherani di varia nazionalità compreso chi in Italia scriveva libri immondi dal titolo "Morire per Maastricht? Si".
 
PS Tutte cose già scritte da me su questi schermi per anni e anni. Inutilmente.
 

IL PRIMO ROMANZO NATO SU TELEGRAM! LA NOVITA' EDITORIALE DELL'ANNO



ACQUISTA "ANANKE"

 
 

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

I 6 punti del (finto) piano di pace di Trump per l'Ucraina di Giuseppe Masala I 6 punti del (finto) piano di pace di Trump per l'Ucraina

I 6 punti del (finto) piano di pace di Trump per l'Ucraina

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

In morte di Aldo Tortorella di Paolo Desogus In morte di Aldo Tortorella

In morte di Aldo Tortorella

L'Alba dei popoli e le élite della UE di Geraldina Colotti L'Alba dei popoli e le élite della UE

L'Alba dei popoli e le élite della UE

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Guerra Russia-Ucraina a chi è convenuta? di Michele Blanco Guerra Russia-Ucraina a chi è convenuta?

Guerra Russia-Ucraina a chi è convenuta?

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti