Il bene dei popoli europei e ucraino

1141
Il bene dei popoli europei e ucraino

 

di Michele Blanco

Un paese che mette al bando l'opposizione (12 partiti che avevano rappresentanti eletti in parlamento sono fuorilegge) che perseguita una minoranza (di ben 9 milioni di persone russofone) non si può definire una democrazia, mai. Quello che ha detto Trump di Zelensky, definendolo un dittatore aggrappato al potere che ha ammesso esplicitamente che la metà dei soldi dati in aiuti sono spariti, che non indice elezioni nonostante sia stato di fatto scaricato dal suo parlamento, è, purtroppo, verissimo.

Non accusatemi di trumpismo, se fossi stato un elettore statunitense non lo avrei mai votato, mai, ritengo Trump pericolosissimo soprattutto per chi è povero. Milioni di statunitensi soffriranno per la mancanza di servizi sociali, assistenza sanitaria con la presidenza di questo miliardario senza sentimenti e pietà per nessuno. 

Ora chi vuole mandare davvero soldati europei e italiani a difendere il regime ucraino? Siamo sicuri che gli ucraini vogliono ancora guerra? Per anni ci hanno raccontato una serie di bugie, tutti o maggiori mezzi di comunicazione di massa, alle quali in grandissima parte l'opinione pubblica ha creduto, senza un minimo di critica a partire dal fatto che le sanzioni (che alla fine sono state a nostro danno) avrebbero ridotto la Russia alla fame in pochissimo tempo. Piuttosto dovremmo chiedere le dimissioni della von der layen e dell'intera classe dirigente europea per una gestione della crisi da veri dilettanti allo sbaraglio.

La prima condizione per far funzionare la democrazia sono i mezzi di comunicazione indipendenti e veritieri, cosa che da noi non esiste. La guerra, che poteva e doveva essere evitata, tra Russia e Ucraina ha portato al semplice risultato che tutti gli opinionisti seri e non corrotti avevano chiaramente previsto: L'Ucraina è stata sopraffatta dalla Russia, cui dovrà cedere le sue regioni più ricche e strategiche, già perse sul campo. In una recente intervista Angela Merkel chiaramente dichiara: “Allo stesso tempo, credo che molti paesi che sostengono l’Ucraina debbano unirsi per decidere quando sarebbe opportuno discutere una risoluzione diplomatica con la Russia. Kiev non può prendere questa decisione da sola “.

Così Angela Merkel in un’intervista rilasciata addirittura al Corriere della Sera. La frase risulta alquanto agghiacciante, dal momento che nega a Kiev quella sovranità del popolo per difendere la quale l’Occidente afferma di essere sceso in campo al suo fianco. Non è per difendere la nazione ucraina, il suo territorio e la sua gente, dall’asserita aggressione russa che si è fatto tutto quel che si è fatto finora? E se si nega a Kiev la facoltà di decidere in via autonoma se e quando porre fine a una guerra che la sta devastando, non è l’esatto opposto di quanto si è predicato finora?

Non solo, non avendo Kiev alcuna forza contrattuale nei confronti dei suoi sponsor, tale decisione sarebbe totalmente nelle mani di questi ultimi, rendendo di fatto la prima parte delle affermazioni dell’ex cancelliera, cioè “nulla senza l’Ucraina”, una vuota retorica.

Ora Trump vuole sganciare il guinzaglio ai politici europei in modo che se la sbrighino da soli. Da affarista e narcisista, Trump ama le guerre commerciali che combatte da solo. Devono poi avergli fatto capire che l’unico vero rivale degli Stati Uniti è la Cina.

Ora, con grande realismo bisogna renderci conto che l’interesse europeo per la difesa della democrazia non è un’escalation bellica contro la Russia, ma cercare di mediare ed evitare invasioni, guerre e conflitti con un ritorno a una politica di cooperazione economica tra Est e Ovest, dove L’Europa abbia un ruolo centrale come ponte diplomatico tra le grandi potenze. Ora bisogna aiutare il popolo ucraino a non essere depredato fare in modo che ci siano elezioni democratiche e con rappresentanti legittimi si negozi una pace giusta.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno di Michelangelo Severgnini Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Le inutili spese militari globali di Michele Blanco Le inutili spese militari globali

Le inutili spese militari globali

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti