Il 25 aprile non è più nostro

5105
Il 25 aprile non è più nostro

 

 

La memoria storica è una cosa importante. È un valore. Significa tramandare. Significa far sapere a chi non c'era, quale lezione si è perso.

E significa pure far sapere a chi non c'era che, se mancasse di cogliere la lezione tramandata, si troverebbe a fare gli stessi errori e a pagare le stesse conseguenze.

La memoria storica perde però di efficacia quanto più scompaiono i testimoni diretti degli eventi, i nostri nonni insomma.

I corsi e ricorsi della Storia si producono così.

E perde ancor più di efficacia, quando a tramandare quei valori ci sono persone che ormai da quei valori traggono soltanto una cosa: la legittimazione posticcia del proprio potere.

Inutile ormai lanciare una sfida ai vari PD, AVS e sinistrati vari per "recuperare" il senso autentico del 25 aprile.

Chi lo recupera? Tu? Io? Tu c'eri il 25 aprile del 1945? Io no.

Non temo il Fascismo. Non temo la sopraffazione. Non temo la dittatura. Non temo la censura. Non temo la lotta di classe (da quella lotta ho più da guadagnarci che da perderci). Non temo la violenza. Non temo la guerra. Non temo l'ingiustizia.

 

Il 25 aprile si è perso, perché non è stato mai trasformato in una vera e propria liberazione.

È rimasto in sospeso, come un monito agli invasori di quel che avremmo potuto fare e ancora non abbiamo fatto.

Abbiamo urgente bisogno di un nuovo momento fondativo, che unisca i cuori nel presente e ci proietti nel futuro. E come fai?

Sandro Pertini disse un giorno: “Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza”.

Quella speranza che è scomparsa oggi, come l’aria di Piero Calamandrei, che a sua volta un giorno disse: “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.

Sono passati 80 anni, i nostri nonni sono venuti a mancare, non è restato nessuno a raccontarci dalla sua voce cosa significhi.

Siamo nella notte più buia della Repubblica.

Ma penso sarebbe più salutare se ci mettessimo con l’idea di riconsegnare questa data alla storia, a chi il 25 aprile l’ha fatto veramente, piuttosto che assistere allo scempio di cui ne faranno oggi Mattarella e compagni.

Lasciamo il 25 aprile a chi l’ha fatto e che oggi non c’è più. Noi non ne siamo più degni.

La nostra Liberazione deve ancora venire.

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti