Guerre stellari: la strategia NATO per militarizzare lo spazio

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Guerre stellari: la strategia NATO per militarizzare lo spazio

La NATO ha definito lo spazio esterno come spazio della difesa collettiva. Lo afferma un documento intitolato "Politica spaziale globale della NATO", pubblicato lunedì 17 gennaio.

Il documento dichiara l'intenzione di espandere i principi della difesa collettiva della NATO, compreso l'articolo 5 della Carta della NATO, secondo il quale un attacco a un membro dell'alleanza equivale a un attacco all'alleanza nel suo insieme, anche allo spazio extra-atmosferico.

"Al vertice di Bruxelles del 2021, gli alleati hanno convenuto che gli attacchi in direzione dello spazio, dallo spazio e nello spazio esterno rappresentano un'ovvia sfida alla sicurezza dell'alleanza", riferisce RIA Novosti che cita il documento.

Si chiarisce che le attività della NATO nello spazio saranno svolte nel quadro del diritto internazionale e la decisione di utilizzare il quinto articolo sarà discussa e adottata caso per caso dal Consiglio Nord Atlantico.

D’altronde USA e NATO da tempo hanno mostrato di voler procedere verso una militarizzazione dello spazio. Nel maggio dell’anno passato il generale dell'aeronautica nordamericana John Raymond, intervistato dal Washington Post, affermava di ritenere lo spazio una «zona di combattimento» tra diversi Stati. 

In effetti, temendo i crescenti progressi di Russia e Cina nell'area spaziale, Washington creava la US Space Force (USSF) nel 2018, che riceveva la sua prima arma offensiva nel 2020.

La mossa statunitense non veniva ben accolta. Russia e Cina affermavano quindi che le azioni statunitensi venivano commesse in violazione del trattato sullo spazio cosmico firmato nel 1967, il quale vietava la militarizzazione dello spazio.

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (il Pentagono), più preoccupato che mai per il potere di Pechino e Mosca, aveva riconosciuto nel 2019 che lo spazio sarebbe stato un campo di battaglia in qualsiasi conflitto tra il paese nordamericano e la Russia e la Cina.

Secondo Mosca il piano degli Stati Uniti di dispiegare armi nello spazio è uno strumento per stabilire il proprio dominio militare e generare instabilità e insicurezza.

Da parte sua, Pechino, che avanza costantemente in questo campo, avverte che la decisione degli Stati Uniti non solo mina l'equilibrio e la stabilità globale, ma costituisce una grave violazione del consenso internazionale sull'uso pacifico dello spazio.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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