Gravi irregolarità nel Porto di Trieste. Intervista a Sandi Volk del CLPT

Gravi irregolarità nel Porto di Trieste. Intervista a Sandi Volk del CLPT

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A Trieste i lavoratori portuali sono scesi in sciopero dopo un grave incidente sul lavoro.  L’AntiDiplomatico ha intervistato Sandi Volk del Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste:

«Un lavoratore è rimasto schiacciato da una gru, non sappiamo la dinamica, sono in corso le indagini. Lo sciopero è stato indetto da tutte le sigle sindacali. L’adesione è stata buona, ma vergognosamente alcune aziende hanno cercato di far lavorare gli operai raccontandogli che lo sciopero era solo di due ore o cose del genere. Niente di nuovo. Purtroppo sono cose che si ripetono con una certa frequenza. L’ultima morte a Trieste è del 2019, del guardiafuochi Bassin a cui hanno intitolato un’ordinanza mai rispettata. Poi un secondo incidente, non grave come il precedente ha portato ad alcune revisioni dell’ordinanza, ma nessuno vigila sull’applicazione. Questo è un cancro sempre presente nel porto di Trieste». 

Ci sono state denunce da parte dei lavoratori riuniti nel CLPT circa gravi irregolarità nel porto di Trieste. 

«Noi chiediamo da quando siamo nati chiediamo il rispetto della legge che regola il funzionamento dei porti, le leggi sulla sicurezza, ma ci sono aziende che non le rispetta facendo fare turni su turni ai lavoratori, non rispettando le regole sui salari, e mettendo a repentaglio la salute dei lavoratori. Già anni fa abbiamo avuto una vera e propria emergenza sanitaria con i lavoratori che manipolano il caffè, letteralmente distrutti fisicamente dai carichi di lavoro. Non vogliamo che questa cosa si ripeta. La cosa è stata in qualche maniera parzialmente risolta, ma se si ripresenta con i nuovi lavoratori tra qualche anno avremo una nuova emergenza. L’autorità portuale utilizzi i dati sui turni di lavoro e le ispezioni per risolvere questa situazione in maniera indolore. L’autorità però nell’incontro con noi lavoratori non ha portato questi dati e quindi abbiamo fatto un accesso agli atti e richiesto interventi di Procura, Carabinieri e Ispettorato del Lavoro perché visto che l’autorità non vuole fornirci questi dati, vadano a verificarli. E in base a quei dati poi facciano gli interventi che credono più opportuni sulle aziende che non sono in regola. Noi sappiamo dalle segnalazioni che ci fanno i lavoratori che le aziende non sono in regola. Queste sono aziende piccole e ai terminalisti di Trieste più grandi va bene che lavorino così perché gli costano di meno. Però non può essere che nel porto che viene definito come il porto che deve diventare il maggiore d’Italia, i lavoratori debbano lavorare così».  

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