Gaza, nuovo veto USA all'Onu. Hamas: è cieco sostegno all'occupazione

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Gaza, nuovo veto USA all'Onu. Hamas: è cieco sostegno all'occupazione

 

Il progetto di risoluzione, promosso dai dieci membri non permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU, chiedeva con forza un cessate il fuoco immediato, permanente e sollecitava la rimozione immediata e incondizionata di tutte le restrizioni che impedivano l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza, garantendo che tali aiuti potessero essere distribuiti in modo sicuro, massiccio e senza ostacoli da parte delle Nazioni Unite.

Pur ricevendo 14 voti è stato determinante il voto, anzi il veto degli Stati Uniti, il primo esercitato da quando è in carica Donald Trump.

I diplomatici di diversi paesi presso le Nazioni Unite, tra cui Pakistan, Algeria, Slovenia e Cina, hanno espresso rammarico per il veto contro una "risoluzione umanitaria" riguardante la situazione nella Striscia di Gaza e hanno sottolineato che "la carestia e l'ostruzione degli aiuti umanitari" violano il diritto internazionale e non possono essere giustificati "da nessun obiettivo militare".

Hamas denuncia: il veto degli Stati Uniti dimostra un cieco sostegno al regime occupante

In una dichiarazione Il Movimento di resistenza islamica palestinese ha sottolineato giovedì che “la posizione degli Stati Uniti dà al criminale di guerra Benjamin Netanyahu il via libera per continuare il brutale genocidio contro i civili innocenti a Gaza e indica la piena complicità della Casa Bianca nei crimini israeliani.”

Il movimento ha inoltre espresso il proprio disappunto per la posizione arrogante di Washington, che ha votato a favore di questa risoluzione contro la volontà di 14 dei 15 membri del Consiglio di sicurezza, come già fatto in precedenti occasioni.

Hamas ha ribadito che “il veto dimostra il cieco sostegno del governo degli Stati Uniti al regime di occupazione sionista e il suo appoggio ai crimini contro l'umanità a Gaza.”

Inoltre, ha ricordato che le dichiarazioni del rappresentante degli Stati Uniti durante il voto di mercoledì “non sono altro che la continuazione delle politiche di inganno e distorsione di Washington e la negazione dei legittimi diritti del popolo palestinese alla resistenza e all'autodeterminazione.”

Infine, il movimento palestinese ha anche criticato l'incapacità del Consiglio di sicurezza di porre fine alla guerra durata 20 mesi e di rompere l'assedio per consegnare cibo alla popolazione affamata di Gaza.

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La Redazione de l'AntiDiplomatico

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