Facciamo come Melenchon? Perché in Italia è (quasi) impossibile

3731
Facciamo come Melenchon? Perché in Italia è (quasi) impossibile

 

di Giulio Di Donato - La Fionda

 

Mentre si celebra giustamente l’ottimo risultato conseguito da Mélenchon alle elezioni legislative in Francia, in molti nel nostro Paese si chiedono: qui in Italia ci sono le condizioni per replicare l’operazione politicamente riuscita di Mélenchon, che si è presentato alla guida di una coalizione larga e unitaria di sinistra?

La risposta, a modesto avviso di chi scrive, non può che essere scettica. Innanzitutto per le specificità dei due contesti e per la diversa e originale configurazione che la “sinistra” di Mèlenchon ha assunto nel corso degli anni.

Il quadro politico fra i due Paesi, come è evidente, è assai diverso e minore è lo spazio a disposizione per replicare con successo lo schema lanciato dal leader francese: il Partito democratico non ha subito lo stesso tracollo dei socialisti francesi, ma tiene bene a livello di consensi.

Quando si tentano facili parallelismi, andrebbero comunque ricordate evidenze spesso rimosse: come è noto, negli anni Mélenchon, vero animale da campagna elettorale, ha fatto suoi temi e parole d’ordine estranee al vocabolario tradizionale usato dalle forze di sinistra (dalla valorizzazione del nesso questione nazionale, questione democratica e questione sociale alla critica dell’uso politico-mediatico dell’emergenza e della logica da caccia alle streghe alla base dei ben noti green-pass) e non ha mai disprezzato, contro ogni forma di aristocraticismo perbenista, mobilitazioni ben poco “educate” come quelle dei gilet gialli. 

Quel che è certo è che assumere oggi un profilo di aperta rottura con la propaganda mainstream di guerra ti consente (se proprio si vuole agire per emulazione di modelli stranieri), qui in Italia come in Francia, di ricompattare un elettorato di sinistra più largo di quello strettamente legato alla sinistra radicale. Ma nell’ambito della sinistra italiana non si vede una leadership con le caratteristiche del capopopolo francese: forza comunicativa, credibilità, carisma e capacità di parlare e unire oltre i recinti più stretti e angusti.

Va infine considerato e analizzato bene il dato clamoroso dell’astensionismo: quasi la metà del popolo francese ieri non si è recato alle urne (votano ormai solo le ztl e i settori più ideologizzati?). 

Un problema che ci riguarda bene: anche qui in Italia un elettore su due non va a votare. 

Nel frattempo, se guardiamo al dato delle ultime comunali, il M5S non esiste più. Se a livello nazionale quest’ultimo ancora regge è solo, almeno così ci sembra di poter dire, per il consenso, comunque in calo, di cui gode Giuseppe Conte.

Il problema delle prossime politiche diventa allora il seguente: dove finirà l’elettorato grillino con il suo carico di sfiducia radicale, disillusione e rancore? 

Come rimotivare politicamente un pezzo assai consistente di società frastornato a colpi di emergenza e umiliato e offeso dai fallimenti e dai tradimenti politici dei presunti homines novi della politica italiana?

Servirebbe tanto, e forse quel tanto non sarebbe nemmeno sufficiente. In quel tanto ci sono nuove parole d’ordine mobilitanti, capaci di condensare una quantità complessa e infinita di singole questioni in poche idee-forza, che però si presentano alla grande maggioranza delle persone come problemi che segnano il destino della loro vita. C’è una nuova classe dirigente capace di navigare in mare aperto, per agganciare la trasversalità, ponendo una sfida, come abbiamo ribadito più volte, anche spirituale, oltre che etico-politica e materiale. C’è infine la necessità di stabilire un nuovo antagonismo, perché è il dire chiaramente ciò a cui ti contrapponi che crea lo spazio e le condizioni per poter esistere e agire politicamente. «Vaste programme», avrebbe risposto Charles De Gaulle, tanto per chiudere rimandando alla politica francese.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Anche Caracciolo "filo russo"? di Paolo Desogus Anche Caracciolo "filo russo"?

Anche Caracciolo "filo russo"?

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

Il "welfare surrogato" del turismo di massa di Antonio Di Siena Il "welfare surrogato" del turismo di massa

Il "welfare surrogato" del turismo di massa

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni di Giorgio Cremaschi Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti