Enrico Letta e quella insostenibile indifferenza verso i crimini di Israele

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Enrico Letta e quella insostenibile indifferenza verso i crimini di Israele

Servi e leccasuole!

Molti anni fa un prete molto impegnato contro la camorra, in un’iniziativa di Libera contro le mafie organizzò un bellissimo video con un gruppo di bambini il cui tema era l’INDIFFERENZA È UNA MALATTIA MORTALE.

Prima di lui avevo maturato il mio pensiero negativo verso la codardia dell’indifferenza grazie a Gramsci e al suo “ODIO GLI INDIFFERENTI” con tanto di spiegazione.

Poi,  nel corso degli anni e delle mie letture, ho avuto modo di leggere centinaia di aforismi o di dichiarazioni contro l’indifferenza, in particolare contro gli indifferenti verso i crimini del fascismo e del nazismo. Ma anche CONTRO GLI INDIFFERENTI di fronte alle numerose tragedie che ci circondano, tra cui  quella relativa al popolo palestinese, tanto  per fare un esempio.

E tra gli indifferenti a quella quasi secolare tragedia, guarda un po’ c’è anche la signora Segre, nonostante il suo invito a non essere indifferenti  … ma con l’eccezione verso lo Stato canaglia per il quale ha un occhio di riguardo che le permette di essere silente mostrandosi  i proprio come quegli indifferenti che lei giustamente condanna. Contraddizioni umane, capita!

Ma quando un personaggio pubblico si fa fotografare mostrando sui social, quindi urbi et orbi , che ha preso la sua decisione di rappresentare il PD proprio al ghetto ebraico e proprio seguendo l’invito della signora Segre a non essere indifferenti, beh, lasciatemi dire, la forza delle immagini associata a due parole è già l’ouverture di un programma  politico che come prima cosa dichiara la sua fedeltà al diktat della comunità ebraica con qualcosa che è più di un inchino.

Eppure l’onorevole in foto aveva bell’e pronto il  grande Gramsci, anche lui vittima del regime fascista, ma citandolo non si sarebbe ingraziato nessuno! Invece, porgendo i suoi omaggi alla comunità ebraica per il tramite delle parole giuste, sebbene non seguite da coerenza d’azione, della signora Segre, ha detto, ancora urbi et orbi  qualcosa di inequivocabile, e cioè che non condannerà mai Israele e che accoglie l’eccezione all’indifferenza davanti ai suoi crimini passati e presenti e, è lecito supporlo, anche futuri.

Chissà se i rari piddini sensibili alla costante violazione dei diritti umani  da parte di Israele avranno qualcosa da dire o se, anche per tutti loro, basta ripetere come vuoto slogan “non siamo indifferenti” per poi  esserlo serenamente verso Israele dando un calcio sia alla propria coscienza politica che al grande Gramsci!

Lo vedremo presto.

Patrizia  Cecconi

Patrizia Cecconi

Romana di nascita, milanese di ultima adozione. Laureata in Sociologia presso la Sapienza Roma ove tiene per alcuni anni dei seminari sulla comunicazione deviante. Successivamente vince la cattedra in Discipline economiche ed insegna per circa 25 anni negli Istituti commerciali e nei Licei sperimentali. Interessata all'ambiente, alle questioni di genere e ai diritti umani ha pubblicato e curato diversi libri su tali argomenti ed uno in particolare sulla Palestina esaminata sia dal punto di vista ambientale che storico-politico. Ha presieduto per due mandati l'associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese di cui ora è presidente onoraria e, al momento, presiede l'associazione di volontariato Oltre il Mare. Da oltre 12 anni trascorre diversi mesi l'anno in Palestina, sia West Bank che Striscia di Gaza, occupandosi di progetti e testimonianze dirette della situazione. Collabora con diverse testate on line sia di quotidiani che di riviste pubblicando articoli e racconti. 

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