Doppi Standard e disinformazione: Tajani attacca le elezioni in Venezuela

Doppi Standard e disinformazione: Tajani attacca le elezioni in Venezuela

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani rappresentano un atto di ingerenza grave nel processo democratico del Venezuela, un paese sovrano che negli ultimi 25 anni di Rivoluzione Bolivariana ha celebrato ben 31 elezioni. Un paese che, secondo l'insospettabile Centro Carter degli Stati Uniti, possiede uno dei migliori sistemi elettorali del mondo. Tajani ha perso, dunque, un'altra occasione per fare silenzio e rispettare le decisioni di un popolo sovrano.

Tajani ha espresso perplessità sul risultato elettorale venezuelano, chiedendo trasparenza e affermando che ci sono molti dubbi su come si è votato. Ha così commentato su X, come riportano le principali agenzie di stampa: "Chiediamo trasparenza e ci auguriamo che i risultati annunciati siano corrispondenti alla volontà del popolo, ma molti dubbi ci sono per come si è votato". Questa affermazione non solo ignora i riconoscimenti immediati degli stessi oppositori di Maduro, ma mette in discussione un sistema elettorale lodato a livello internazionale.

Benjamin Rausseo, candidato alla presidenza, ha celebrato il processo democratico, accettato la sua sconfitta e si è congratulato con Nicolas Maduro per la vittoria nelle elezioni del 2024. Ha invitato alla riconciliazione dei cittadini e alla collaborazione per scrivere un nuovo capitolo insieme. Jose Brito, candidato del partito Primero Venezuela, ha riconosciuto i risultati che attribuiscono a Maduro il 51% dei voti, sottolineando la necessità di pace e unità nel paese. Tuttavia, non tutti hanno accettato i risultati con serenità; Edmundo Gonzalez e la politica di estrema destra Maria Corina Machado hanno minacciato di mobilitare i loro sostenitori per "difendere il voto".

È ironico che Tajani parli di trasparenza e volontà popolare mentre il suo governo italiano ha preso decisioni altamente contestate senza il supporto del popolo italiano. Gli italiani non hanno votato per fornire armi ai nazisti ucraini, né per partecipare alla guerra per procura della NATO contro la Russia. Non hanno votato per le sanzioni contro Mosca che penalizzano le aziende e la popolazione italiana, né per il neoliberismo imposto dall'Unione Europea che riduce salari e pensioni mentre il costo della vita aumenta. Gli italiani non vogliono essere una colonia degli Stati Uniti. Infine, gli italiani per caso volevano la rielezione di von der Leyen alla guida della Commissione Europea?

Da Tajani arriva la solita disinformazione e i soliti inaccettabili doppi standard. Chiede trasparenza in Venezuela mentre il suo governo è criticato per la mancanza di trasparenza e democrazia in Italia. La sua dichiarazione non solo ignora la realtà del sistema elettorale venezuelano ma rappresenta anche un tentativo di minare la legittimità di un processo democratico riconosciuto sia internazionalmente che da molti oppositori interni.

In conclusione, Tajani avrebbe fatto meglio a rispettare la sovranità del Venezuela e a concentrarsi sui problemi interni dell'Italia, piuttosto che criticare in maniera infondata un processo elettorale che, nonostante le sfide, continua a dimostrare l'impegno del popolo venezuelano per la democrazia.

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

Potrebbe anche interessarti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Se Zelensky parla di pace... di Paolo Desogus Se Zelensky parla di pace...

Se Zelensky parla di pace...

A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo di Geraldina Colotti A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo

A Caracas una nuova internazionale contro il fascismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin" di Francesco Santoianni Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Il gran finale di Repubblica su Hvaldimir, il beluga "spia di Putin"

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima di Giuseppe Giannini Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE di Michelangelo Severgnini APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

Storm Shadow su Mosca. E poi? di Giuseppe Masala Storm Shadow su Mosca. E poi?

Storm Shadow su Mosca. E poi?

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti