"DIARIO DI TURCHIA" - MEVLANA E L'ISLAM : SIAMO STATI TUTTI VITTIME DELLA PSYOP AMERICANA
Prosegue su l'AntiDiplomatico la pubblicazione del diario di viaggio nella Turchia più profonda di Michelangelo Severgnini. 5 puntate grazie alle quale potrete scoprire in profondità un paese di cui parlano (a sproposito) in molti...
PRIMA PUNTATA: "Nella natura profonda dove Erdogan non arriva"
SECONDA PUNTATA: LE CITTA' FANTASMA
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TERZA PUNTATA
MEVLANA E L'ISLAM : SIAMO STATI TUTTI VITTIME DELLA PSYOP AMERICANA - 6 agosto
di Michelangelo Severgnini
Jalal al-DAn Muammad Rama, conosciuto in Turchia con il nome di Mevlana, mistico dell'Islam, uno dei più grandi esponenti del sufismo e fondatore dei dervisci rotanti, è stato grosso modo coetaneo di san Francesco d'Assisi (inizi del 1200) e forse non è del tutto fuori luogo accostare questi due grandi personaggi religiosi.
Predicava una ricerca interiore rivolta alla pace, alla bellezza e all'armonia.
Trascorse quasi tutta la sua vita nella città di Konya, dove mi trovo da un paio di giorni.
All'epoca la città era la capitale del sultanato selgiuchide nell'Anatolia centrale. È stata la città turca più importante, potremmo dire, prima della conquista di Costantinopoli (l'attuale Istanbul) nel 1453.
L'influenza che ha avuto Rumi Mevlana sulla religione islamica è tanto estesa e profonda che oggi lo stesso Erdo?an è costretto in qualche modo a fare i conti con la sua eredità morale.
Per evitare che il seguito che riscuote tutt'oggi questo mistico non gli si ritorca contro, ha dovuto nicchiare nel migliore dei modi.
Per esempio, oggi, all'ingresso della moschea di Selim Sultan, sono stato fermato da un operatore religioso che mi ha voluto conoscere. Mentre parlavamo non mi è sfuggito come sul suo tesserino al petto stesse riportato il simbolo dello Stato turco, che quindi lo paga per promuovere la religione.
Scansiamo subito ogni equivoco: è stato un incontro piacevole e cordiale. Ma certamente per un europeo quale io sono la sua figura è difficile da fare entrare nella testa: o appartieni alla religione o appartieni allo Stato. Ma la forzatura è tutta di Erdogan.
Ogni anno a dicembre, in occasione dell'anniversario della morte di Rumi Mevlana (1273), arrivano in città migliaia di seguaci dai Balcani, dal Nord Africa e dall'Asia.
Il lascito di Rumi Mevlana è un messaggio universale e l'atmosfera che si respira in città trasmette un'idea di Islam ben lontana da quella propagandata in Occidente, perlomeno dal 2001, dall'attacco alle Torri Gemelle.
Anche se Konya è oggi una città di oltre un milione di abitanti, per molti versi è una sorta di Assisi dell'Islam, dove si respira rispetto, armonia, spiritualità.
Visitare queste strade e queste moschee insegna come l'Islam sia stato la prima vittima della "Psyop" scatenata negli ultimi 22 anni a livello mondiale, che ha dipinto i musulmani come terroristi e violenti.
E noi europei ne siamo stati vittime a nostra volta, ma non nel senso che siamo portati a credere. Questa campagna voluta dell'impero americano ha avuto come risultato quello di dividerci, di renderci diffidenti nei confronti dei nostri fratelli.
Oggi, visitando la moschea di Aziziye mi sono commosso per il senso di pace e bellezza che mi ha colto.
All'uscita ho conosciuto un turco che mi ha offerto un tè e abbiamo cominciato a ridere parlando di musica sufi e di tutto il resto, ma soprattutto a ridere come se fossimo stati fratelli.
Qualcuno sostiene che la Turchia non dovrebbe entrare in Europa. L'UE dovrebbe essere abbattuta oggi stesso e il discorso finisce qui.
Ma l'abbraccio che sento ogni volta che entro in una moschea è lo stesso che sento quando entro in un chiesetta o in una cattedrale.
Io che non sono credente.
Il giorno che metteremo noi fine a questa "Psyop", a questa operazione psicologica che ci ha portato ad aver paura dei fratelli musulmani, saremo un po' più vicini alla libertà. Perché saremo più ricchi, più completi, più forti reciprocamente.
Oggi a Konya ho capito questo.
Ascolta e scarica l'album di Michelangelo Severgnini: Quando le mule partoriranno", registrato a Istanbul. Gi incassi saranno devoluti per le vittime del terremoto del 5 febbraio 2023.
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