Debacle Stellantis Pomigliano. Pc e Climatizzatori in tilt, produzione ferma e malori per centinaia di operai
Nella Foto gli operai Stellantis in attesa fuori l'infermeria dello stabilimento dopo aver accusato malori per il caldo
Più che una multinazionale europea, Stellantis a Pomigliano d’Arco, sembra la mega ditta fantozziana. Cambiano le stagioni ma Stellantis, ex Fiat, non si smentisce. Se in inverno, ed è normale che faccia freddo, la direzione aziendale spense i termosifoni e diede maglie in pile ai lavoratori per far fronte, “patriotticamente” al caro bollette, ora che siamo in estate, e pensatela come volete, ma è normale che ci siano ondate di caldo, c’è stata una debacle che ha colpito persone e cose all’interno dell’azienda.
Un impianto dove sono stati spesi centinaia di milioni di euro e dovrebbe essere all’avanguardia, almeno così per anni hanno raccontato politici, istituzioni e sindacati firmatari degli accordi in questi anni con la Fiat, non dovrebbe subire un contraccolpo del genere. Una multinazionale nata dalla fusione Peugeot e FCA può farsi bloccare da un’ondata seppur forte di caldo?
Infatti, come ha riferito lo Slai Cobas a l’AntiDiplomatico, quello che è successo sulla linea di montaggio della Fiat Panda, nel secondo turno di lavoro è davvero inaudito.
In pratica, c’è stata un blocco produttivo nello stabilimento di Pomigliano. Dal sindacato di base hanno comunicato che sono andati in tilt per il caldo sia i computer del reparto verniciatura e, cosa ancor più grave, anche gli impianti di climatizzazione con centinaia di operai dai vari reparti che hanno accusato malori e si sono recati in infermeria.
Nella Foto gli operai Stellantis in attesa fuori l'infermeria dello stabilimento dopo aver accusato malori per il caldo
Come spiegano dal sindacato di base “quando addirittura si fermano i computer per il mancato funzionamento delle ventole di raffreddamento allora la misura è colma e gli stessi sindacati (più o meno accomodanti – firmatutto e non) non possono fare a meno di fare la voce grossa contro l’azienda… (ma solo quella).”
Talmente il limite che si è oltrepassato, oggi, a Pomigliano che proprio non hanno potuto esimersi, i sindacati firmatari, ad emettere un comunicato contro Stellantis su quello che è successo oggi.
Dal momento che erano davvero tanti gli operai che si sono recati in infermeria, lo Slai Cobas ha poi annunciato che “la direzione aziendale si è presentata in infermeria ed ha mandato a casa i lavoratori che erano lì per i malari dovuti al caldo nei reparti interessati da temperature anomale”.
Dal sindacato di base hanno, a tal proposito, intimato all’azienda di pagare ai lavoratori l’intera giornata, in quanto la sospensione delle attività è stata dovuta al malfunzionamento dei climatizzatori.
Ormai, questo è lo stato in cui si trova un’azienda con una dirigenza sorda alle richieste dei lavoratori che da mesi chiedono ritmi di lavoro meno oppressivi e, soprattutto, una maggiore cura anche per le condizioni igienico-sanitarie dei capannoni.
L’unica preoccupazione di Stellantis è il profitto con il recupero della produzione.
Questa volta non basteranno le promesse di fantomatici piani industriali ad ingannare i lavoratori che, come hanno ribadito, dallo Slai Cobas, non solo hanno una nuova consapevolezza, ma c’è la volontà con “le buone o con le cattive di riportare la democrazia in fabbrica.”