COSA PREVEDE LA RIFORMA DELLA LEGGE SOCIETARIA IN CINA

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 COSA PREVEDE LA RIFORMA DELLA LEGGE SOCIETARIA IN CINA

 

Il 29 dicembre 2023, la settima sessione del comitato permanente del quattordicesimo Congresso Nazionale del Popolo Cinese ha adottato alcuni emendamenti alla Legge Societaria della Repubblica Popolare Cinese[1], che entreranno in vigore il 1° luglio 2024, garantendo strumenti più efficaci per rafforzare la partecipazione dei dipendenti alla gestione aziendale. Già dal primo articolo della nuova legge si esplicita come finalità quella della tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori, prescrivendo alle aziende un più grande impegno nello sviluppo della democrazia interna. Il sistema democratico interno all’azienda viene definito dalla legge, prima volta a livello nazionale, come basato fondamentalmente sull’assemblea dei rappresentanti dei lavoratori.

Le Disposizioni sulla governance democratica delle imprese, emanate congiuntamente da sei dipartimenti dello Stato cinese e dal PCC nel 2012, e alcune normative locali (ad esempio, il Regolamento di Shanghai sull'Assemblea dei rappresentanti dei dipendenti), avevano già stabilito che l'assemblea dei rappresentanti dei lavoratori costituisce la base del sistema democratico di gestione aziendale, ma queste disposizioni, similmente a molte altre, rimasero pressoché confinate all’interno del settore statale. La nuova revisione della legge estende questa concezione alle società in generale, senza limiti o distinzioni, come riscontrabile all’Art. 17, comma 2.

Nell’ambito della gestione democratica dell’aziende sono ad oggi in vigore le seguenti norme. Un'impresa deve decidere se convocare un'assemblea dei rappresentanti dei dipendenti o un'assemblea di tutti i dipendenti secondo le disposizioni e i regolamenti pertinenti e le norme locali. Generalmente si può dire che valga la norma che se un’azienda ha più di 100 dipendenti, questa convoca un’assemblea dei rappresentanti dei lavoratori, altrimenti convoca direttamente tutti i dipendenti.

L’assemblea dei rappresentanti dei lavoratori è l’organo principale attraverso il quale i lavoratori esercitano il proprio controllo democratico della produzione. L’assemblea si compone di un numero di delegati dei dipendenti non inferiore alle 30 persone, o comunque al 5% del totale dei lavoratori, mentre i quadri dirigenti possono essere presenti in misura non superiore a ? del totale dei rappresentanti dei lavoratori. La durata delle cariche può variare dai tre ai cinque anni.

Il sindacato aziendale è l'organo esecutivo dell'Assemblea dei dipendenti ed è responsabile del lavoro quotidiano dell'Assemblea dei dipendenti. I sindacati di livello superiore forniscono guida e assistenza alle imprese (soprattutto quelle senza sindacati propri) nella creazione e nel miglioramento del sistema di assemblea dei dipendenti. L'Assemblea dei dipendenti deve essere convocata almeno una volta all'anno e alla sessione plenaria dell'Assemblea dei dipendenti devono essere presenti più di due terzi dei rappresentanti dei dipendenti. Le elezioni e le votazioni su questioni rilevanti in un'assemblea dei dipendenti richiedono la maggioranza di tutti i rappresentanti dei dipendenti.

I nuovi emendamenti alla Legge Societaria impongono a un’azienda che stia valutando lo scioglimento o di presentare domanda di fallimento di ascoltare le opinioni e i consigli dei propri dipendenti tramite il sindacato aziendale e l’assemblea dei lavoratori, come esplicitato dall’Art. 17, terzo comma.

Ai sensi della Legge sui contratti di lavoro, dell'attuale Diritto societario, delle Disposizioni sulla gestione democratica delle imprese e delle normative locali pertinenti, un'Assemblea dei dipendenti esercita normalmente i seguenti poteri e funzioni:

(I) Ascoltare le relazioni sulla pianificazione dello sviluppo dell'impresa, sulla produzione annuale e sulla gestione operativa, sulle ipotesi di riforma aziendale e sulla formulazione di norme e regolamenti, sulle questioni occupazionali, sulla conclusione e sull'attuazione dei contratti di lavoro e dei contratti collettivi, sulla sicurezza della produzione e sul pagamento dei premi dell'assicurazione sociale e dei fondi di previdenza per l'edilizia abitativa; e formulare commenti e suggerimenti al riguardo;

(II) Deliberare le norme e i regolamenti o le principali proposte formulate, modificate o adottate dall'impresa che possono incidere direttamente sugli interessi immediati dei suoi dipendenti, come retribuzione, orario di lavoro, riposo e ferie, sicurezza e salute sul lavoro, assicurazione e previdenza, formazione dei dipendenti, disciplina del lavoro e gestione delle quote di lavoro, formulado commenti e suggerimenti al riguardo;

(III) Deliberare e adottare i progetti di contratti collettivi, il piano per l'utilizzo del fondo di previdenza dei dipendenti redatto in conformità con la normativa nazionale pertinente, il piano di adeguamento del tasso e dei tempi di pagamento dei fondi di previdenza abitativa e di assicurazione sociale premi, raccomandazione dei candidati per la premiazione dei “lavoratori modello”;

(IV) Eleggere o licenziare direttori e supervisori dei dipendenti, eleggere rappresentanti dei dipendenti nelle assemblee dei creditori e nei comitati dei creditori dell'impresa sottoposta a procedura fallimentare in conformità con la legge e raccomandare o eleggere il personale dirigente dell'impresa;

(V) Esaminare e monitorare l'attuazione delle leggi e dei regolamenti sul lavoro e delle norme sul lavoro da parte dell'impresa, valutando democraticamente la dirigenza aziendale e formulando raccomandazioni su premi e punizioni; Secondo i Regolamenti sulla gestione democratica delle imprese, le questioni che devono essere sottoposte all'esame, adozione o decisione dell'Assemblea dei lavoratori non sono valide se non sono state esaminate, adottate o decise dall'Assemblea tramite l’opportuno processo democratico. Le norme e i regolamenti locali, come il Regolamento di Shanghai sull'Assemblea dei rappresentanti dei dipendenti, stabiliscono che se una questione che deve essere sottoposta all'Assemblea dei dipendenti per la deliberazione e l'adozione in base alle leggi e ai regolamenti non è sottoposta alla deliberazione e all'adozione nelle modalità previste dalla legge, ogni decisione presa dall’impresa è da ritenersi nulla e non vincolante. Ciò rappresenta un’importante arma nelle mani dei lavoratori cinesi, che in tal modo possono far valere i propri diritti nei confronti delle aziende, in genere straniere, che potrebbero essere intenzionate a diminuire la propria presenza nel paese a causa dell’aumento delle retribuzioni o dell’approfondimento delle misure volte a tutelare la salubrità dei processi produttivi, la salute delle comunità in cui questi avvengono e il benessere ecologico.

Gli emendamenti alla Legge Societaria impongono a un’azienda con più di trecento dipendenti di avere rappresentanti dei dipendenti nel proprio Consiglio d’Amministrazione, a meno che non abbia già un consiglio di vigilanza con supervisori eletti dall’Assemblea dei lavoratori. Al fine di rafforzare ulteriormente la gestione democratica dell’azienda e salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi dei lavoratori, i legislatori hanno anche cercato di migliorare le disposizioni relative alla rappresentanza dei dipendenti nel consiglio di amministrazione tramite gli emendamenti, che fino ad oggi obbligavano solo le aziende statali ad avere una rappresentanza diretta dei lavoratori nei CdA. Gli Art. 68 comma uno e 120 comma due della nuova Legge Societaria della RPC impongono adesso che ogni società, sia pubblica o privata, SRL o SPA, con trecento o più dipendenti includa nel proprio Consiglio d’Amministrazione dei rappresentanti dei lavoratori eletti dalla loro Assemblea. Nuove disposizioni saranno probabilmente emanate nel prossimo futuro per le società con un ristretto numero d’azionisti ma con un gran numero di dipendenti, prive di un Consiglio d’Amministrazione.

Gli ultimi emendamenti alla Legge Societaria non sono che il più recente passo della legislazione cinese per rafforzare il potere della classe lavoratrice e impedire che lo spazio concesso al libero mercato e all’iniziativa privata  possa trasformarsi da elemento complementare all’interno del sistema economico socialista a fonte di sfruttamento e di dominio assoluto della classe borghese.

Questo processo è andato avanti di pari passo con la costruzione di uno Stato di diritto socialista moderno nella Repubblica Popolare Cinese, riuscendo tramite uno sforzo pluridecennale a far collimare l’esigenza di servirsi unicamente della legge nel governo del paese a quella del mantenimento della dittatura democratico-popolare. Uno sforzo reso particolarmente importante dalla difficoltà di costruire pressoché da zero l’insieme di norme atte a regolare le relazioni aziendali, il mercato del lavoro e i diritti dei lavoratori nel nuovo contesto dato dall’apertura internazionale dell’economia cinese e della riforma economica. Già nel 2008 il presidente Hu Jintao, tramite la Legge sui contratti di lavoro, impose una svolta storica a favore della classe lavoratrice, segnando, tra le altre cose, il passaggio da una fase di sviluppo economico segnata dal ricorso al vantaggio comparativo dato dal basso costo del lavoro a una di sistematica ricerca dello sviluppo innovativo come elemento concorrenziale.

Il presidente Xi Jinping, ereditando i risultati dei suoi predecessori, è riuscito a raggiungere risultati ancora più grandi.

La riforma della Legge Societaria della RPC è infatti da contestualizzare nel contesto generale dato dalla rinnovata crescita dell’economia cooperativa, soprattutto agricola, dalla lotta contro la speculazione immobiliare e dallo sviluppo di “nuove forze produttive di qualità”, risultato degli sforzi condotti dal Comitato Centrale con al centro il segretario Xi Jinping e da tutto il partito per l’approfondimento delle riforme mirate a creare un modello di sviluppo basato sull’innovazione e sullo sviluppo di nuove tecnologie dalle potenzialità dirompenti. La Repubblica Popolare Cinese continua così a marciare speditamente verso l'obiettivo del “secondo centenario", ossia del 2049, quello della creazione di un paese socialista moderno, forte, democratico, armonioso, culturalmente avanzato e meraviglioso.

[1] Per il testo completo della legge in cinese e in traduzione in inglese si può consultare il seguente collegamento https://zh.wikisource.org/wiki/??????????

Leonardo Sinigaglia

Leonardo Sinigaglia

Nato a Genova il 24 maggio 1999, si è laureato in Storia all'università della stessa città nel 2022. Militante politico, ha partecipato e collaborato a numerose iniziative sia a livello cittadino che nazionale.

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