Cosa si nasconde dietro il progetto (autoritario) della nuova ZTL a Roma
Corea Nord: Appello per l’undicesimo anniversario commemorativo della Riunione di unificazione nazionale
a cura di Enrico Vigna
L’Arco della Riunificazione a Pyongyang
Nel comunicato si dice che è passato il tempo, in questi 11 anni da quando fu adottata la dichiarazione del 2007 tra i leader del nord e sud Corea, che proposero un piano d'azione storico, nella dichiarazione congiunta Nord-Sud per le relazioni reciproche, la pace e la prosperità.
La “Dichiarazione Panmunjom " firmata congiuntamente nel settembre scorso a Pyongyang", è il proseguo del cammino nazionale per i due popoli, per la prospettiva dell’unificazione e di soddisfare le esigenze di una nuova era innovativa per le relazioni Nord-Sud, verso una pacifica riunificazione.
Un appello è stato presentato oggi, per fare della “Dichiarazione di Panmunjom” e della "Dichiarazione congiunta di Pyongyang di settembre", un fermo impegno per accelerare da fratelli l’avanzata verso la pace e la prosperità, proponendo questo percorso:
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Lasciare che il destino del nostro popolo continui ad andare avanti in una nuova era di pace e prosperità, che determiniamo noi stessi e indirizziamo verso una nuova storia! Affrontando tutte le questioni sollevate nella realizzazione della pace, della prosperità e dell'unificazione del paese in un'ottica di priorità nazionale, importanza nazionale, come popolo unito e governi.
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Escludiamo assolutamente il pericolo della guerra e rendiamo il nostro paese un luogo di pace senza armi nucleari e minacce nucleari!
Rispettando completamente gli accordi militari della “Dichiarazione di Panmunjom "e della Dichiarazione congiunta di settembre a Pyongyang". Rendendo la nostra penisola una zona di pace granitica e duratura nella pratica! -
Raggiungere la prosperità reciproca del popolo attivando una cooperazione multiforme, con scambi e contatti tra il Nord e il Sud.
Risolviamo i problemi umanitari causati dalla divisione e riuniamo le famiglie divise e i parenti! Dimostriamo l'alto livello di unità del popolo coreano, in giorni di ricorrenza comuni della Corea del Nord e della Corea del Sud, organizzando eventi congiunti tra autorità, partiti politici, gruppi e persone di ogni ceto sociale e di altri luoghi. Celebriamo I nostri fratelli in onore della lotta patriottica nazionale nel 100° anniversario della rivolta popolare, che rappresenta il punto più onorevole della lotta contro l’invasore giapponese nel nord e il sud congiuntamente. Così che facciamo rivivere ancora una volta la spina dorsale indomabile della nostra nazione! Mostriamo al mondo la saggezza, il talento e l'unità della nazione attraverso il progresso del Nord e del Sud nei giochi sportivi internazionali e nei festival di cultura e arte!
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Che tutta la nazione si unisca alla volontà e al volere mantenere fino in fondo la “Dichiarazione di Panmunjom” e la "Dichiarazione congiunta di settembre di Pyongyang"! Il futuro della nostra nazione sta nel contribuimento e nel fare in modo che Nord e Sud possano sopravvivere insieme qui e anche all’estero, difendendo e praticando le due Dichiarazioni, per scrivere una nuova storia di pace, prosperità e unificazione
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La speranza che il processo di pace e riunificazione del popolo coreano avanzi e porti al raggiungimento dell’obiettivo, trova nuovi alimenti nelle notizie e nella progressiva intensificazione delle relazioni tra i due stati, senza coinvolgimenti altri.
I sinceri amanti della pace e amicizia tra i popoli, spera che l'evoluzione della situazione nella penisola coreana, che sta facendo buoni passi avanti, porti a una pace duratura.
Al fine di stabilire un meccanismo di pace permanente e duraturo nella penisola, è certamente necessario che qualsiasi attività militare delle due parti sia congelata, così come qualsiasi “ingerenza” o “interferenza esterna sia impedita e ripudiata. Questi aspetti, se avverranno, non aiutano certo le due parti ad appianare le varie difficoltà, disaccordi o diffidenze storiche, tantomeno a costruire un processo di pace vero e risolutivo.
Sia il Nord che il Sud ai colloqui inter-coreani di Pyongyang in settembre si sono impegnati a lavorare per la fine di ostilità militari reciproche, per arrivare ad una definitiva rimozione del pericolo di guerra nell'intera penisola coreana, specificata come priorità nella "Dichiarazione congiunta di settembre a Pyongyang". Un atto di grande importanza nel preservare la pace e la sicurezza non solo nelle due Coree, ma anche nella regione intorno e nel mondo.
E’ evidente per tutti che qualsiasi minaccia o tensione effettiva, in uno scenario dove sono in corso delle trattative, la situazione già difficoltosa di un dialogo di per sé storicamente tortuoso, si romperebbe e tutto tornerebbe allo stato originale.
La questione delle esercitazioni di guerra è sempre stata per i due paesi, da decenni , il termometro politico delle relazioni e dei processi più volte tentati di pace e confronto tra i due governi; per molti e sfaccettati motivi, anche dipendenti dal ruolo delle grandi potenze che sono comunque implicate in questo processo di pace, chi per ostacolarle, chi per aiutarle. A seconda degli interessi strategici, o guerrafondai o per obiettivi di pace.
Se la volontà è effettiva e reale per un processo di pace, riunificazione e sviluppo, di indipendenza e sovranità nazionale, i due governi lo dimostreranno nei fatti, istituendo e realizzando un procedimento permanente e duraturo di chiusura di qualsiasi tipo di esercitazioni militari con forze straniere ed esterne, causa di tensioni ed è evidente che in questa situazione, sarà il Sud in particolare che dovrà dimostrare la sua volontà effettiva di un processo di pace,… in quanto il comandante in capo dell’esercito sudcoreano è un generale dell’esercito statunitense!
Enrico Vigna
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