Fabio Massimo Parenti - L'economia cinese, problemi e riforme nel settore immobiliare
Come si spiegano i 30 milioni di italiani in vacanza?
Due settimane fa lessi che 30 milioni di italiani andavano in vacanza, record.
Ieri la notizia che l'export in 6 mesi ha fatto + 56 miliardi, depurato dai prezzi di produzione notevolmente in aumento, è pur sempre un aumento rispetto allo scorso anno, tant'è che i volumi sono cresciuti del 2%, rispetto al record dello scorso anno.
Questa settimana un manager mi ha confidato che molti imprenditori del centro nord si lamentano solo in pubblico, in privato dicono che sta andando bene e i margini li riescono a mantenere, nonostante tutto. Forse per un'intensificazione del ritmo del lavoro e soprattutto grazie a straordinari, il cui dato sto cercando da un pò di giorni, anche se si saprà l'anno prossimo.
Oggi ho sentito un altro amico, questa volta manager in una banca di primaria importanza: oltre ai risparmi dovuti alla pandemia, molti stanno ricorrendo ai loro conti correnti che l'inflazione sta mangiando, preferiscono spendere piuttosto che vedere i loro risparmi bruciati da un'inflazione alta e da tassi di interessi irrisori, se non negativi.
Poi c'è il ricorso ai prestiti, ma questo, mi spiegava il manager è dovuto a circa 2 milioni di italiani nella fascia bassa, che anche loro non hanno voluto rinunciare alla vacanza.
Che dire? Ristoratori, alberghieri, commercianti, industriali, grandi medi e piccoli, tutti stanno facendo soldi a palate.
E i politici cosa propongono? Miliardi regalati alle imprese. Il manager ieri, confermata da una mia cara amica di Bologna che sta facendo la vacanza nella riviera romagnola, mi spiegava che dappertutto manca personale e ora la situazione è drammatica. La domanda è semplice: la deflazione salariale degli ultimi 30 anni perseguita da Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, triplice sindacale e politici, tutti, che ha fatto scappare all'estero 1 milione di giovani, e che ha provocato una crisi demografica, è stata razionale?