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Cina: «La libertà propagandata dagli Stati Uniti è la libertà di sparare?»
Gli episodi di violenza con armi da fuoco si susseguono negli Stati Uniti. Una violenza ormai quasi fuori controllo, come evidenziano i dati dell'organizzazione no-profit statunitense "Gun Violence Archive”. L’ONG nel 2021 ha registrato un record da quando il sito ha iniziato a monitorare i casi di violenza con armi da fuoco negli Stati Uniti nel 2013.
Il portavoce del ministero degli Esteri della Cina, Zhao Lijian, interrogato sul tema dal quotidiano Global Times in una conferenza stampa di routine, ha affermato: «Ho notato la situazione che ha menzionato. Ho anche notato che l'archivio ha rivelato che la violenza delle armi ha causato 44.750 morti nel 2021. Tra questi, 1.533 erano adolescenti o bambini di 17 anni o meno. Circa 40.359 persone sono state ferite, tra cui 4.107 persone di 17 anni o meno. Questi numeri sono anche record da quando il sito web ha iniziato a tracciare i dati.
Is democracy flaunted by the US blind to people’s lives? Is freedom touted by the US about the freedom of shooting?https://t.co/uWMNKLGG3B pic.twitter.com/zSTNoClXU5
— Spokesperson?????? (@MFA_China) January 25, 2022
Dietro questi numeri ci sono famiglie in lutto e parenti devastati. Questo è scioccante e straziante. Con ogni colpo di pistola, il sogno americano è perforato da un proiettile; e con ogni soffio di polvere da sparo, sorgono l'introspezione pubblica e il sospetto. La gente si chiede: la democrazia sbandierata dagli Stati Uniti è cieca alla vita delle persone, e la libertà propagandata dal paese riguarda solo la libertà di sparare?
La violenza delle armi da fuoco negli Stati Uniti è diventata un tumore della società. Sommata a gravi problemi tra cui la pandemia indomabile, la proliferazione della droga e la discriminazione razziale, la violenza delle armi da fuoco è diventata un serio problema sistemico di diritti umani. Stranamente, i politici statunitensi fanno finta di non vedere, e ancor meno di affrontare le profonde sofferenze della gente. I politici sono ossessionati dal suonare la tromba del proprio paese e dal dare lezioni agli altri paesi. Non possiamo fare a meno di chiederci: su quali basi si sono messi in tale posizione posizione e si sono dati tanta fiducia per farlo? Speriamo che i numeri eclatanti possano aiutare a rendere sobrie queste persone, prima che si facciano un esame di coscienza e intraprendano azioni concrete per migliorare le condizioni dei diritti umani nel loro paese».