Cina guida l’appello all’OMC contro il protezionismo e per il multilateralismo
In un intervento di rilievo al Consiglio generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), la Cina ha sollecitato i membri dell’organizzazione a fronteggiare congiuntamente le crescenti turbolenze commerciali, opponendosi al protezionismo e riaffermando l’impegno per un sistema multilaterale. L’appello, lanciato durante una riunione tenutasi tra lunedì e martedì e riportato mercoledì dall’emittente statale CCTV, è stato sostenuto da numerosi paesi, riflettendo un diffuso allarme per le recenti derive unilateraliste.
La delegazione cinese ha preso l’iniziativa di inserire la questione all’ordine del giorno, esortando i membri a serrare i ranghi attorno alle regole multilaterali. La mossa si inserisce in un contesto internazionale segnato da quelle che Pechino definisce “perturbazioni unilaterali”.
Le critiche alla politica commerciale USA e l’appello al multilateralismo
Li Yongjie, capo della Missione permanente della Cina presso l’OMC, ha dichiarato ai delegati che l’attuale situazione economica e commerciale globale rimane “caratterizzata da crescenti turbolenze”. In un’analisi diretta, Li ha identificato nelle politiche commerciali degli Stati Uniti una delle principali fonti di instabilità, affermando che queste hanno “sconvolto le catene di approvvigionamento e i mercati globali”.
Li ha criticato l’utilizzo di dazi unilaterali da parte di Washington per, a suo dire, costringere alcuni membri dell’OMC a firmare accordi bilaterali, una pratica che “viola i diritti e gli interessi legittimi di molte terze parti”. Questo approccio, ha avvertito il diplomatico cinese, sta portando a una relazione commerciale “basata sul potere” che sta “gradualmente erodendo” il sistema commerciale multilaterale “basato sulle regole”, esprimendo su questo punto “serie preoccupazioni”.
In risposta all’escalation delle turbolenze, Li Yongjie ha delineato una roadmap articolata in tre punti. La prima raccomandazione mira a migliorare la trasparenza e il monitoraggio delle politiche commerciali. Il secondo punto ha invitato a un rinnovato impegno collettivo per il sistema commerciale multilaterale. Infine, la terza raccomandazione ha esortato i membri a intraprendere azioni concrete per promuovere risultati pragmatici all’interno del framework dell’OMC.
Il coro di consensi e preoccupazioni dalla comunità internazionale
La posizione cinese ha trovato eco in diverse delegazioni. Secondo il resoconto di CCTV News, i rappresentanti di Unione Europea, Brasile, Australia, Svizzera e Pakistan, tra gli altri, hanno chiesto di sostenere i principi fondamentali dell’OMC e di portare avanti il suo processo di riforma.
L’UE, in particolare, ha condiviso la preoccupazione per l’erosione del sistema “basato su regole” a favore di pratiche “basate sul potere”. Australia, Nuova Zelanda e Corea del Sud hanno esortato il Segretariato dell’OMC a potenziare il monitoraggio sui dazi unilaterali e sugli accordi bilaterali correlati, incoraggiando al contempo una notifica proattiva di tali intese.
Dai membri in via di sviluppo sono giunte voci che hanno sottolineato l’impatto sproporzionato di queste dinamiche. Nigeria e Bangladesh hanno evidenziato le conseguenze delle tariffe unilaterali e dell’incertezza commerciale sui paesi più vulnerabili, sollecitando un’assistenza specifica da parte dell’OMC. Delegati di Venezuela, Nicaragua e Cuba hanno invece condannato con forza quelle che hanno definito le pratiche commerciali coercitive e unilaterali degli Stati Uniti.
Nonostante il clima di tensione, il direttore generale dell’OMC, Ngozi Okonjo-Iweala, ha offerto un cauto ottimismo in una conferenza stampa di martedì. Pur riconoscendo i “forti venti contrari” causati dalle azioni unilaterali e dall’aumento senza precedenti dell’incertezza nella politica commerciale, ha affermato che il commercio globale ha mostrato “una certa resilienza”.
Questa capacità di resistenza, ha sottolineato, dimostra che “il sistema commerciale multilaterale continua a funzionare bene”. Un segnale positivo è giunto dalla revisione al rialzo delle previsioni di crescita del commercio mondiale di merci per quest’anno, portate dal Segretariato dell’OMC al 2,4%, un significativo incremento rispetto alla precedente proiezione dello 0,9%.