Brexit, con la Scozia gli europoidi giocano con il fuoco

Brexit, con la Scozia gli europoidi giocano con il fuoco

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Sto notando che i filoeuropei ora vaticinano una prossima uscita della Scozia e dell'Irlanda del Nord dal Regno Unito per ricongiungersi con la Eu. Dopo anni in cui ci hanno spiegato o che la Brexit sarebbe stata impossibile o che in caso di uscita in Gran Bretagna sarebbero mancati anche i beni di prima necessità quali il cibo e i medicinali. In assenza di tutto questo ora si concentrano su una eventuale rottura del Regno Unito. Aspetta e spera dico io.

Innanzitutto il referendum per l'indipendenza della Scozia risale solo a pochi anni fa, e ammesso e non concesso che gli scozzesi siano ora per l'indipendenza Londra non è mica obbligata a concedere un nuovo referendum. Ci sarebbe poi il fatto che è tutto da verificare che in concreto gli scozzesi ottengano dalla UE tutti i benefici economici che ricevono ora da Londra. E infine, in caso di indipendenza è tutto da vedere che la Ue possa riaccogliere la Scozia, si creerebbe un precedente pericoloso per molti paesi della UE afflitti da movimenti indipendentisti molto forti. Penso per esempio alla Spagna che se desse luce verde potrebbe rivedersi un giorno una Catalogna indipendente e membro della stessa UE.

Discorso un pochino diverso per l'Irlanda del Nord, è vero che in questa regione i regolamenti Ue rimangono in vigore e ciò avvicina ad una riunificazione. Bisogna però vedere se questa ipotetica riunificazione avverebbe dentro la UE o fuori. Insomma è da vedere se sarà la Repubblica d'Irlanda ad uscire dalla UE e a ricongiungersi in qualche modo con l'Irlanda del Nord oppure se sarà l'Irlanda del Nord ad uscire dal Regno Unito e a ricongiungersi con la Repubblica d'Irlanda. E si, perchè bisogna considerare che l'Irlanda vive di commerci con la Gran Bretagna e una riunificazione contro Londra genererebbe uno scontro anche commerciale con l'Irlanda che precipita in una grave crisi economica. E si sa, Bruxelles ha il braccino corto...

Insomma, tutto questo can can dei filo europei a me pare un castello di sabbia per consolarsi della botta che hanno preso. Stando ai fatti qui rimaniamo: uscire dalla UE si può e Londra lo ha dimostrato. La UE perde la prima diplomazia, il primo esercito, la seconda economia, il primo mercato finanziario e il secondo finanziatore del bilancio europeo. A proposito di bilancio europeo, gli europoidi piuttosto spieghino chi aprirà il portafoglio per sostituire i soldi di Londra. Di tutto si discetta, ma su questo punto, chissà perchè, tutti zitti.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

Potrebbe anche interessarti

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti