ArcelorMittal se ne va perché non ha l'impunità
di Giorgio Cremaschi
Impunità di avvelenare senza giudici che impongano il rispetto della legge.
Questo voleva ArcelorMittal, questo governanti e politici venduti avevano concesso o promesso di concedere, pur di svendere l’Ilva alla multinazionale.
Ora lo sporco affare salta e lo scandalo di un mondo politico e sindacale complice della rapina imprenditoriale si mostra in tutta la sua sfacciataggine impotente.
Se vuoi lavorare devi accettare che il padrone, quello multinazionale per primo,sia libero di non rispettare le leggi e non piccole leggi, ma quelle che riguardano la salute e la vita delle persone. Una politica schiavista ha imposto questi standard da colonie.
Tanti politici e sindacalisti che si riempiono sempre la bocca con la parola legalità ora chiedono l’illegalità di stato per la multinazionale. E se per investire in una zona di mafia un padrone chiedesse l’immunità dal reato di associazione mafiosa, cosa direbbero questi benpensanti? Noi diciamo VERGOGNA!
La verità è che la svendita del paese e dei suoi diritti ai privati non solo è stata un degrado sociale e civile ma è pure fallita. Ora basta regali e vergogne giuridiche, lo stato si riprenda l’Ilva, la nazionalizzi e garantisca tutti i posti di lavoro.
Avviando davvero il risanamento ambientale, fermando la produzione quando salute e vita lo impongano. Bisogna difendere il lavoro con lo stato e secondo la Costituzione, altro che impunità per le multinazionali.