Alto generale iraniano: lo Yemen è già una superpotenza "agli occhi degli Stati Uniti"
Secondo il vicecapo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniana (IRGC), il generale della brigata Ali Fadavi, "lo Yemen, che fino a 10 anni fa non era un problema, ora sta diventando una superpotenza agli occhi degli americani e degli europei".
Fadavi, in particolare, ha ricordato i recenti attacchi con droni e missili dallo Yemen contro la portaerei americana a propulsione nucleare USS Dwight Eisenhower nel Mar Rosso e un altro cacciatorpediniere britannico nel quadro delle operazioni effettuate dal paese arabo contro gli interessi di Israele e dei suoi alleati nell’area.
Il generale di brigata per evidenziare questa operazione ha sottolineato che “il simbolo della potenza militare degli Stati Uniti è la Marina, e il simbolo della Marina è la portaerei, protetta da otto navi”. Tuttavia, l'alto comando militare ha affermato che nessuna di queste navi di scorta è stata in grado di impedire l'attacco dello Yemen alla USS Dwight Eisenhower.
Fadavi ha rivolto il suo plauso, quindi, per le operazioni dello Yemen nel Mar Rosso e nelle acque circostanti contro navi legate a Israele in sostegno del popolo palestinese e ha aggiunto che il movimento popolare yemenita "Ansarollah è riuscito a imporre un vero assedio ai sionisti", attaccando finora circa 100 navi legate all’occupazione israliana.
Lo Yemen ha effettuato numerosi attacchi a sostegno della Palestina dallo scorso novembre contro navi legate a Israele nel Mar Rosso, settimane dopo che Israele aveva lanciato la brutale guerra a Gaza, che finora ha ucciso 37.200 civili palestinesi dal 7 ottobre.
Inoltre, ha indicato come obiettivi navi britanniche e americane in risposta agli attacchi che questi due paesi realizzano contro il territorio yemenita, nel quadro di una coalizione formata per contrastare le operazioni yemenite nel Mar Rosso e garantire la sicurezza delle navi legate a Israele.
Il movimento Ansarollah ha assicurato che manterrà queste operazioni militari fino a quando “cesseranno l’aggressione e l’assedio del popolo palestinese a Gaza”.
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