Alessandro Orsini: "La frustrazione del Corriere della Sera è pari alla mia soddisfazione"
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di Alessandro Orsini*
Indefettibilmente Fontana. Io amo Luciano Fontana per questo suo indefettibile non saper perdere con stile che caratterizza per intero il giornale che dirige. Le persone che perdono male aiutano a vincere bene. Quindi, le amo per la loro impossibilità a venire meno. Ho dedicato la mia vita pubblica a combattere contro ogni forma di complottismo, spiegando che questo stile di pensiero è incompatibile con la logica dell’indagine scientifico-sociale, però il Corriere della Sera oggi parla sprezzantemente del “proto-complottista professor Orsini” nell’articolo del tipico perdente di successo della squadra di Fontana.
Siccome le analisi geopolitiche del Corriere della Sera sulla guerra in Ucraina si sono rivelate errate come Cappellini a Rete 4, incluso il vaticinio secondo cui la Russia sarebbe andata in bancarotta in tre settimane; e siccome il fallimento colossale della controffensiva ucraina ha mostrato che i putiniani d’Italia altro non erano che un gruppo di professionisti molto seri che aveva calcolato correttamente i rapporti di forza tra gli eserciti e le forze oggettive che plasmano la struttura delle relazioni internazionali in Asia, vedi avvicinamento Russia-Cina causa Nato; e siccome viene fuori che gli “atlantisti d’Italia” altro non sono che un gruppo di propagandisti della Casa Bianca; ecco che Luciano Fontana smette di chiamarmi "putiniano" e inizia con il “proto-complottista professor Orsini” senza esibire nemmeno una prova a sostegno di questa nuova denominazione. È proprio vero, caro Fontana, un emerito non replica mai nel merito.
La frustrazione del Corriere della Sera è pari alla mia soddisfazione.
Siccome le analisi geopolitiche del Corriere della Sera sulla guerra in Ucraina si sono rivelate errate come Cappellini a Rete 4, incluso il vaticinio secondo cui la Russia sarebbe andata in bancarotta in tre settimane; e siccome il fallimento colossale della controffensiva ucraina ha mostrato che i putiniani d’Italia altro non erano che un gruppo di professionisti molto seri che aveva calcolato correttamente i rapporti di forza tra gli eserciti e le forze oggettive che plasmano la struttura delle relazioni internazionali in Asia, vedi avvicinamento Russia-Cina causa Nato; e siccome viene fuori che gli “atlantisti d’Italia” altro non sono che un gruppo di propagandisti della Casa Bianca; ecco che Luciano Fontana smette di chiamarmi "putiniano" e inizia con il “proto-complottista professor Orsini” senza esibire nemmeno una prova a sostegno di questa nuova denominazione. È proprio vero, caro Fontana, un emerito non replica mai nel merito.
La frustrazione del Corriere della Sera è pari alla mia soddisfazione.
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