Al Jazeera: Video mostra che non ci sono stati combattimenti prima della morte della giornalista Abu Akleh
In Israele non ci sarà nessuna inchiesta per la morte della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Aqla Nasri, ma non potrà comunque giustificare le sue menzogne per giustificare l’assassinio della reporter.
La catena del Qatar Al Jazeera ha pubblicato oggi un video registrato pochi istanti prima della morte di Abu Akleh a Jenin nella Cisgiordania occupata, che mostra i giornalisti in una situazione tranquilla prima degli spari. Ciò nonostante, le autorità israeliane avessero già indicato che nella zona erano in corso combattimenti quando la reporter è stata uccisa.
Il video, che è stato registrato da un residente della città ed è stato verificato dall’emittente del Qatar, mostra diverse persone che parlano e diversi giornalisti, tra cui Abu Akleh, vestita con giubbotti e caschi e avanza verso le postazioni in cui la sicurezza israeliana presumibilmente erano presenti in forze. A quel punto si sentono degli spari.
Quindi, la popolazione che appare in primo piano inizia a fuggire dalla zona da cui provengono gli spari. Abu Akleh appare invece sdraiato a terra dopo essere stata colpita in faccia.
New video emerges of moment #ShireenAbuAkleh was shot dead. Significantly, the group is relaxed and no gunfire is apparent as they prepare to work. There are two instances of repeat single shots, not bursts, that appear to come towards them. Warning : distressing content pic.twitter.com/XpkOKFwizc
— Tom Bateman (@tombateman) May 19, 2022
Abu Akleh, 51 anni, è stata ucciso a colpi d'arma da fuoco dai soldati israeliani l'11 maggio mentre seguiva un raid delle forze israeliane a Jenin, secondo colleghi e testimoni presenti sulla scena.
L'omicidio della giornalista palestinese ha suscitato rifiuto e condanna sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, ha suscitato richieste diffuse per un'indagine indipendente. Da parte loro, le autorità palestinesi e l'Organizzazione delle Nazioni Unite hanno evidenziato la necessità che l'occupazione israeliana sia ritenuta responsabile di questo orribile crimine, chiedendo che i responsabili siano assicurati alla giustizia internazionale.
Proprio ieri, il quotidiano Haaretz ha rivelato che la polizia israeliana ha annunciato che non indagherà sulla morte della giornalista.