A Sassoli interessa la politica e non la salute: attacca San Marino per aver usato Sputnik

A Sassoli interessa la politica e non la salute: attacca San Marino per aver usato Sputnik

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Stufa di attendere i vaccini promessi dall’Italia e che non arrivavano, la Repubblica di San Marino decise di virare sul vaccino Sputnik sviluppato dalla Russia. 

«C’eravamo già mossi a partire da agosto 2020 insieme al ministero della Salute italiano per giungere alla firma di un protocollo, che poi abbiamo sottoscritto l’11 gennaio di quest’anno, per entrare nell’approvvigionamento europeo di vaccini come Pfizer e Moderna, approvati da Ema e Aifa. Una dose ogni 1.700 fornite all’Italia, che è la proporzione fra i nostri 35mila abitanti e i 60 milioni di italiani», dichiarava ad aprile al Sole 24 Ore Roberto Ciavatta, segretario di Stato per la Sanità e la sicurezza sociale della Repubblica sammarinese. L’arrivo dei sieri concordati con l’Italia però subì dei «rallentamenti molto significativi», tanto che «verso la fine di febbraio eravamo senza una dose e non avevamo nessuna forma di copertura nei confronti del Covid, in una realtà dove il contagio è stato fortissimo, come nei comuni italiani vicini».

«Abbiamo deciso di muoverci rapidamente - spiegava quindi Ciavatta - valutando ciò che a metà febbraio 2020 era in commercio. E c’era disponibilità del vaccino russo a vettore virale Sputnik V che, pur non essendo approvato in Europa, godeva già di una serie di recensioni su riviste scientifiche molto positive rispetto alla sua efficacia e alla sua sicurezza». 

Una scelta rivelatasi vincente col senno di poi visto che a San Marino si è raggiunta, proprio grazie all’immunizzazione della cittadinanza con Sputnik, la tanto agognata immunità di gregge. 

«San Marino è uno dei primi paesi al mondo ad aver raggiunto l’immunità di gregge. Ma è anche uno dei pochi che lo ha fatto dichiarando guerra al Covid con lo Sputnik, il vaccino russo che l’Agenzia europea del farmaco ancora non ha autorizzato», scrive Il Resto del Carlino, che poi evidenzia come «in poco meno di tre mesi, da fine febbraio a maggio, di corsa, la piccola Repubblica ha immunizzato il 70% della popolazione, utilizzando per oltre il 90% Sputnik. A oggi a San Marino, su un target di 31.000 cittadini vaccinabili, hanno completato il ciclo 22.907 persone».

Ma siccome la pandemia e la sua fallimentare gestione da parte degli Stati occidentali e istituzioni sovranazionali come l’Unione Europea è stata segnata sin dall’inizio da scelte dettate dalla lotta politica e geopolitica più che dalla salvaguardia della salute, il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, boccia la scelta di San Marino. 

Scrive a tal proposito il Consigliere sammarinese Giovanni Zonzini: «Oggi il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha rilasciato dichiarazioni circa la politica vaccinale della Repubblica di San Marino, sostenendo che sia stato un errore da parte nostra avere adottato un vaccino - Sputnik - non riconosciuto da EMA, lasciando intendere che ora, per così dire, la dovremo pagare. 
Le parole del Presidente sono dal mio punto di vista espressione di una manifesta ignoranza della situazione in cui si trovava San Marino all'arrivo di Sputnik, in marzo: terapie intensive sature e 0 vaccini EMA consegnati dall''Italia, nonostante l'accordo siglato in gennaio. 
Nel giro di poche settimane dall'avvio della campagna vaccinale con Sputnik, i contagi crollarono come la saturazione della terapia intensiva, permettendo di allentare molto presto le restrizioni e garantire la salute della popolazione. 
Per questi motivi, personalmente non condivido le parole del Presidente, ritenendo le sue dichiarazioni erronee, superficiali, ideologiche oltreché irrispettose verso un piccolissimo Stato - impotente di fronte alle grandi case farmaceutiche e alla competizione per accaparrarsi il vaccino - che ha molto sofferto e che sta affrontando una crisi epocale con pochi mezzi, ma con tutta la dignità di cui è capace. 
A Sassoli irritato, che pare ritenga che avremmo dovuto aspettare che piovessero vaccini approvati da EMA, avrei fatto la seguente domanda, fossi stato in conferenza stampa: 
quanti sammarinesi ancora dovevano morire soffocati in terapia intensiva per non incappare nel suo biasimo, Presidente Sassoli?
Per me, proprio nessuno, a ben "ponderare",  come dice lui».

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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