Zelensky all'atto finale?

8388
Zelensky all'atto finale?

 

di Vincenzo Brandi

 

I commenti provenienti da ambienti europei che fanno capo alla cosiddetta “coalizione dei volenterosi” – quelli che vogliono continuare la guerra alla Russia ad ogni costo – e dal codazzo di giornalisti e commentatori che sono da loro stipendiati, per farsi coraggio parlano di “fallimento” del vertice tenuto in Alaska perché non sarebbe stato raggiunto il presunto obiettivo del vertice, quello di imporre alla Russia una tregua senza condizioni.

In realtà il vertice Putin-Trump ha riguardato obiettivi ben più importanti e globali di quelli auspicati dai “volenterosi” e dal loro pupillo Zelensky.

Il vertice si è interessato delle condizioni fondamentali per una pace duratura in Ucraina, e non di una semplice tregua che sarebbe solo servita a cercare di riarmare e rilanciare le azioni dell’esercito ucraino, in chiara difficoltà e a corto di uomini per l’esplodere della renitenza alla leva e le fughe continue all’estero di giovani, e meno giovani, per non essere arruolati.

Il vertice, più in generale, ha riguardato le condizioni necessarie per ottenere una situazione di reciproca sicurezza a livello mondiale. Il presidente Trump, rinunciando agli atteggiamenti da bullo che lo avevano portato a minacciare gravissime sanzioni contro la Russia se non avesse accettato una tregua immediata e incondizionata (un “bluff” in cui gli esperti dirigenti russi non sono minimamente caduti), ha alla fine saggiamente accettato l’agenda proposta dai Russi che consisteva nell’affrontare problemi ben più vasti e significativi di una semplice tregua, che riguardano l’avvenire del dialogo tra USA e Federazione russa.

Il vertice è durato poco più di due ore, segno che la precedente diplomazia sotterranea (alimentata ad esempio dalle visite dell’inviato statunitense Witkoff a Mosca) aveva già fissato una serie di paletti reciprocamente accettati. Altro indizio importante è l’esplicita rinuncia di Trump ad imporre sanzioni alla Cina per l’acquisto di petrolio russo. Probabilmente nei prossimi giorni saranno ritirate anche le analoghe minacce nei confronti dell’India ed altri paesi neutrali.

Di fronte a queste prospettive la preoccupazione dei dirigenti europei della coalizione dei “volenterosi” è evidente. Si consolano parlando di presunto “fallimento” del vertice e di volontà di continuare a sostenere lo sforzo bellico di Kyev. Più chiaro il commento del solito Calenda che parla di “catastrofe” e di resa a Putin, che “ha ottenuto tutto senza dare niente”.

In Italia, a “sinistra”, anche la Schlein si piange addosso, mentre risulta accettabile il commento dei 5 Stelle che accusano gli Europei ed il governo Meloni di essersi autoemarginati in una politica bellicista priva di prospettive.

Il più preoccupato di tutti è il povero Zelensky atteso lunedì a Washington da Trump, che (a meno di improvvisi sempre possibili voltafaccia del “Tycoon”) gli darà una lezioncina su quello che deve fare per porre fine alla guerra. L’ex eroe dell’Ucraina, con la sua ridicola eterna maglietta militare, è in disgrazia nel proprio paese dove il consenso nei suoi confronti si restringe rapidamente. Zelensky rischia anche la vita se dovesse aderire alle richieste di Trump di accettare pesanti compromessi e cessione di territori per giungere alla pace: I Nazi-fascisti ed ultra-nazionalisti ucraini, eredi delle bande che combatterono a fianco dei Nazisti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, e che tengono Zelensky in ostaggio, continuano a portare avanti l’insostenibile propaganda della “Vittoria” finale. Potrebbero non gradire soluzioni di compromesso, spinti anche dai servizi segreti e dal sostegno del Regno Unito ed altri estremisti russofobi europei, pronti anche a creare “l’incidente” per fermare la pace,

Roma, 17 agosto 2025, Vincenzo Brandi

Vincenzo Brandi

Vincenzo Brandi

Vincenzo Brandi: ex ricercatore scientifico all’ENEA nel settore energetico, ora in pensione, negli anni ’50 e ’60 aveva militato nella FIGC e nel PCI. Dopo l’uscita dal PCI ha partecipato alle lotte del ’68 essendo uno dei leader della contestazione ed occupazione dell’ENEA. Ha militato poi in Lotta Continua e più recentemente nel PRC da cui si è allontanato per gravi divergenze con la linea di Bertinotti. E’stato tra i fondatori del Comitato No NATO insieme a Giulietto Chiesa e Manlio Dinucci. Attualmente è presidente del gruppo G.A.MA.DI (Gruppo Atei Materialisti Dialettici), membro del gruppo NO WAR e del Comitato con la Palestina nel Cuore. Partecipa al Coordinamento Palestina ed al Coordinamento No NATO

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Come una Ursula qualunque... Come una Ursula qualunque...

Come una Ursula qualunque...

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Anche Caracciolo "filo russo"? di Paolo Desogus Anche Caracciolo "filo russo"?

Anche Caracciolo "filo russo"?

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

Dal commercio al check-in... una storia già vista di Antonio Di Siena Dal commercio al check-in... una storia già vista

Dal commercio al check-in... una storia già vista

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni di Giorgio Cremaschi Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti