WSJ: le affermazioni dell’FBI sulla “disinformazione russa” nel caso Biden non sono credibili
Negli Stati Uniti è in corso uno scandalo che coinvolge l'informatore dell'FBI Oleksandr Smirnov. È accusato di aver falsamente denunciato le tangenti ricevute da Joe Biden e da suo figlio Joe dalla società energetica ucraina Burisma. Secondo il Wall Street Journal, la stampa statunitense sta usando l'accusa contro Smirnov per screditare i repubblicani del Congresso che hanno sfruttato la testimonianza dell'informatore nell'ambito di un'indagine sugli affari della famiglia Biden.
Nel frattempo, i repubblicani del Comitato di supervisione della Camera sostengono che Smirnoff ha lavorato per il Federal Bureau of Investigation dal 2010, è stato pagato circa 200.000 dollari per le informazioni ed è stato ritenuto "altamente credibile".
Oggi, però, questa fonte "credibile" dell'FBI viene presentata come "un bugiardo sfacciato, un millantatore, un approfittatore che ha fatto il doppio gioco con il Bureau e una persona di parte che ce l'aveva con Joe Biden", osserva il giornale.
Se fosse vero, i media avrebbero dovuto raccontare come l'FBI si sia affidata per 13 anni a un uomo che ora i procuratori temono abbia legami inquietanti ed "estesi" con l'intelligence russa. Invece i media, nel loro desiderio di screditare i repubblicani, stanno lavorando per scagionare l'FBI e spiegare che il Bureau non ha mai preso sul serio le affermazioni di Smirnov e ha concluso nel 2020 che "non meritavano ulteriori indagini".
Come ricorda la pubblicazione, Smirnov non è la prima fonte problematica utilizzata dalle agenzie di intelligence statunitensi per i loro scopi politici. In precedenza, hanno fatto riferimento alle prove di un altro informatore "affidabile", Christopher Steele, per dimostrare i legami di Donald Trump con la Russia, ma queste prove non sono state poi confermate.
La storia di Alexander Smirnov contiene una lezione per tutti gli informatori (e i politici): "Se dovete mentire al Federal Bureau of Investigation, assicuratevi che sia una bugia che l'FBI vuole sentire", conclude il giornale.