Sulla Corte penale internazionale Repubblica sbaglia paese

Sulla Corte penale internazionale Repubblica sbaglia paese

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Fallita miseramente la guerra per procura con bande di terroristi al soldo, all'occidente, per quel che riguarda la Siria, restano veramente solo gli ultimi squilli della bassa propaganda dei fondamentalisti atlantici.

E chi più di Repubblica chiaramente?

Dalla Germania, arriva la notizia dell'ergastolo inflitto ad un "gerarca" del Presidente siriano Bashar al Assad - tale Anwar Raslan - denunciato da un "esule" un avvocato, Anwar al Bunni, il quale ha raccolto prove tra i rifugiati siriani su ogni sorta di crimine commesso: torture, stupri, uccisioni varie.

Pensate il "gerarca" di Assad si era rifugiato in Germania, scappando anche lui da quel "regime" di cui ne era protagonista così importante. Forse aveva paura di torturarsi da solo? E' stato così ingenuo da scappare dalla Siria sapendo di essere conosciuto come appartenente alla struttura dei servizi segreti siriani, per consegnarsi nelle fauci di Berlino? 

Domande che chiaramente il giornale di Molinari non si pone.

Ma chiaramente il "gerarca" è solo un primo passo: il vero auspicio di Repubblica è che "un giorno Assad e la sua famiglia" possano comparire dinanzi la Corte penale internazionale per pagare dei "loro crimini".

Assad, certamente, perché il giornale Fiat non dice nulla su Bush padre e figlio, da Clinton, Blair, Obama, i quali negli ultimi 30 anni con le loro guerre e sanzioni hanno provocato milioni di morti, distruggendo interi paesi come l'Iraq, la Libia, l'Afghanistan, la stessa Siria, lo Yemen. Per non parlare di svariati primi ministri di Israele per i crimini commessi contro i palestinesi.

Ci sarebbero delle differenze fra questi imputati. Mentre lasciano molti dubbi le testimonianze contro Assad, sui crimini commessi dagli Stati Uniti e Gran Bretagna in Iraq e Afghanistan, in particolare, ci sono documenti, immagini, confessioni degli stessi apparati militari svelati da un giornalista australiano di nome Julian Assange attraverso WikiLeaks. Si dovrebbe chiamare a quel punto Assange a testimoniare, il quale non potrebbe neanche in videoconferenza in quanto lo stanno portando lentamente alla morte in un carcere di massima sicurezza inglese per aver rivelato i crimini di guerra di chi si è posto come paladino della "democrazia" e della "lotta al terrorismo".

Ah poi sull'esito del processo ci sarebbero pochi dubbi già dalla prima seduta, per buona pace di Repubblica, "fact checker" al servizio di multinazionali Usa e apprendisti stregoni vari. Eh si perché saremmo di fronte ad un reo confesso come dimostra il documento (del Pentagono) che certifica come gli Stati Uniti - non la Russia, la Cina - come, lo ripetiamo, gli Stati Uniti abbiano sganciato 337.000 fra bombe e missili dal 2001 a oggi su Iraq, Afghanistan, Libia e Yemen. Reo confesso.

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti