Su ambasciatori e fughe di capitali(sti): 'se minacciano è perché purtroppo vogliono restare'
'Eh, dove sono finiti i capitali di una volta? Quelli che per farli scappare ci volevano i comunisti'
di Francesco Erspamer*
Eh, dove sono finiti i capitali di una volta? Quelli che per farli scappare ci volevano i comunisti, e mica quelli buonisti, no, proprio i comunisti che mangiavano i bambini e di sicuro ti toglievano la casa. Ma i tempi sono cambiati. A dire dell'ambasciatore americano a Roma, a far fuggire i capitali, oggi, basterebbe una vittoria dei no al referendum.
Molti hanno denunciato l'indebita ingerenza; altri, come Nadia Urbinati, hanno acutamente notato l'incongruenza: negli Stati Uniti sono elettivi anche i giudici, gli sceriffi e i segretari distrettuali, non parliamo dei senatori; a che titolo allora l’ambasciatore di quel paese appoggia mutamenti costituzionali che renderebbero molti organi pubblici non elettivi?
A me però preoccupa molto di più il fatto che qualcuno possa prendere sul serio la minaccia del signor Phillips (un avvocato amico di Obama, non un diplomatico né un politico né un economista). Sono anni, decenni, che la ripetono, sempre a vuoto; e se continuano a farlo è perché funziona. L'Expo, le Olimpiadi? Se non si fanno ci sarà una fuga di capitali. Votare 5 Stelle? Fuga di capitali. Far pagare le tasse alla Apple, a Facebook e agli evasori? Fuga di capitali. Boicottare Uber o Starbucks? Fuga di capitali. Venezia chiude il Canal Grande alle mega navi da crociera? Fuga di capitali.
È talmente una stronzata che la gente dovrebbe solamente riderci, anche perché i capitali e i capitalisti scappano comunque, appena gli conviene e di solito quando non hanno più niente da rubare; ma quando minacciano fughe future, state sicuri che è perché purtroppo non hanno alcuna intenzione di andarsene.
*Professore all'Harvard University. Post Facebook del 13 settembre 2016