Stop armi e intelligence USA: le conseguenze per KIev

3926
Stop armi e intelligence USA: le conseguenze per KIev



di Clara Statello per l'AntiDiplomatico


Per riportare nei ranghi il “ribelle” presidente ucraino, Donald Trump ha usato la leva “fine di mondo” ed ha intenzione di andare fino in fondo. L’assistenza militare degli Stati Uniti all’Ucraina non riprenderà fino a quando non sarà fissata una data per i colloqui di pace con la Russia. Lo ha comunicato il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, secondo quanto riporta Axios.

"Se riusciremo a definire questi negoziati e ad andare avanti e a mettere sul tavolo misure volte a rafforzare la fiducia, il Presidente valuterà attentamente la possibilità di revocare questa pausa... Ieri e oggi [sono stati] un passo avanti positivo", ha affermato Waltz.

La pausa all’assistenza militare è uno shock per la coalizione pro-ucraina, poiché gli aiuti militari statunitensi costituiscono la base del sostegno a Kiev. Inoltre mostra un’irriducibile differenza di strategia tra gli Stati Uniti e i suoi alleati.    


Lo stop alla condivisione di intelligence militare

La sospensione dell’ invio di armi e della condivisione di informazione di intelligence proseguirà. Il messaggio di rammarico (ma non di scuse) pubblicato da Volodymyr Zelensky sui propri social non è bastato a ricucire con il presidente Trump, dopo la furiosa lite allo Studio Ovale.

La decisione è stata confermata dal capo della Cia, John Ratcliffe, in un’intervista a Fox Business.

“Il presidente Trump si è realmente chiesto se il presidente Zelensky fosse davvero impegnato in un processo di pace. Ha detto: "Fermiamoci un attimo. Voglio darti l'opportunità di rifletterci". E avete visto la risposta: il presidente Zelensky ha rilasciato una dichiarazione affermando di essere pronto per la pace", ha detto Ratcliffe.

Il sostegno riprenderà quando l’Ucraina accetterà l’iniziativa negoziale di Trump per un accordo di pace con la Russia, ha ribadito.

Lo stop non riguarderebbe soltanto i dati di intelligence per effettuare attacchi sul territorio russo, ma qualsiasi tipo di informazione militare. Secondo quanto riferisce il giornalista dell’Economist Oliver Carrol, sarebbero addirittura stati disattivati i sistemi di allerta per gli attacchi aerei e i sistemi di puntamento dei lanciatori di missili HIMARS dell'Ucraina. Inoltre gli Stati Uniti avrebbero già ridotto il numero di missioni ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione) di aerei e droni.


Conseguenze

Senza invii di armi, missili, munizioni e veicoli l’Ucraina potrebbe resistere diverse settimane, anche qualche mese, secondo gli esperti. La limitazione di condivisioni di informazioni di intelligence militare, invece, metterà le forze armate ucraine in serie difficoltà. Le ripercussioni sulle operazioni offensive e difensive delle truppe e sul lavoro della difesa aerea saranno immediate.

La sospensione indebolirà le capacità di comando e controllo dell’esercito e la pianificazione di operazioni di combattimento. Comprometterà la capacità di individuare i target da colpire in territorio russo, non solo per gli attacchi di droni ma anche con missili a lunga gittata come l'ATACMS e lo Storm Shadow. La difesa aerea ucraina non riceverà più informazioni di attacchi di caccia e missili e ciò renderà più vulnerabili le risorse critiche ucraine. Senza dati sui movimenti delle truppe russe, infine, il comando ucraino avrà difficoltà a prevedere e contrastare ulteriori offensive nemiche.


L’impegno diplomatico per ricomporre la frattura con Washington

Le pressioni hanno avuto effetto l’effetto previsto: l’Ucraina ha messo subito in moto la macchina diplomatica.

Il capo dell’ufficio politico di Zelensky, Andry Ermak, ha dichiarato che Kiev ha “discusso i prossimi passi verso una pace giusta e duratura e  scambiato opinioni su questioni di sicurezza e sull'allineamento delle posizioni nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ucraina e Stati Uniti”.

Inoltre, nel prossimo futuro sarebbe stato  programmato un incontro fra le squadre ucraine e americane “per continuare questo importante lavoro".

Anche Londra si è attivata per ricucire tra le due parti e spronare gli ucraini ad accettare le condizioni di Trump.  Secondo quanto riporta un’accurata ricostruzione del Telegraph, sin da subito il primo ministro britannico Keir Starmer ha svolto il ruolo di ponte tra Washington e Kiev. Sarebbe stato determinante per convincere Zelensky a scrivere il messaggio di rammarico al presidente statunitense.

Un nuovo interlocutore per Washington

Il riallineamento fra Casa Bianca e Bankova potrebbe richiedere un ulteriore sacrificio: la rimozione di colui che per molti uomini dello staff di Trump appare ormai come un ostacolo al raggiungimento di un accordo con Mosca, ovvero il presidente Volodymyr Zelensky. L’amministrazione avrebbe già avviato i colloqui con i leader dell’opposizione, riporta Politico, in particolare Yulia Tymoshenko e Petro Poroshenko. Entrambi hanno confermato i contatti con la parte americana per discutere di sostegno all’Ucraina, rafforzamento della democrazia e pace.

Le elezioni, tuttavia, potranno essere svolte dopo il raggiungimento di un cessate il fuoco, che consentirebbe la revoca della legge marziale.

Clara Statello

Clara Statello

Clara Statello, laureata in Economia Politica, ha lavorato come corrispondente e autrice per Sputnik Italia, occupandosi principalmente di Sicilia, Mezzogiorno, Mediterraneo, lavoro, mafia, antimafia e militarizzazione del territorio. Appassionata di politica internazionale, collabora con L'Antidiplomatico, Pressenza e Marx21, con l'obiettivo di mostrare quella pluralità di voci, visioni e fatti che non trovano spazio nella stampa mainstream e nella "libera informazione".

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti