Referendum di annessione in Donbass e Kherson: il punto di svolta di Mosca
10067
Da qualche giorno nei palazzi del potere di Mosca si vivono le stesse ore convulse che si vissero nei giorni precedenti al 24 Febbraio quando scattò l'operazione Donbass. Tutti i leader politici a partire da Zyuganov spingono per i referendum che annetterebbero i territori di Lugansk, Donetsk, Zhaporija e Kherson alla Federazione russa. Attenzione, si tratta di un passo cruciale: una volta che i referendum saranno svolti e si avrà un esito positivo dal punto di vista militare bombardare questi territori equivale a bombardare la Piazza Rossa a Mosca. Non solo, una volta che sarà avvenuta l'annessione i russi non potranno tornare indietro in una eventuale trattativa diplomatica. Questo cambierà notevolmente le cose, e oltretutto è il segno che si chiude definitivamente ad ogni dialogo con Kiev.
Inoltre oggi la Duma di Stato russa ha appena approvato un emendamento sull'introduzione nel codice penale russo dei concetti di "mobilitazione generale", "legge marziale" e "periodo di guerra". Anche questo è un fatto emblematico sebbene l'emendamento ora debba passare nell'altro ramo del parlamento russo e poi debba essere promulgata dal Presidente.
Infine il fedele alleato bielorusso, Lukashenko ha ordinato di avviare i preparativi per la difesa dello stato secondo "gli standard in tempo di guerra". E insomma...ora convulse, non credo casuali.