“Progetto Grande Israele”: 22 nuovi insediamenti per cancellare la Palestina
Israele ha approvato in segreto la creazione di 22 nuovi insediamenti illegali nei territori occupati della Cisgiordania, una mossa definita “storica” dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, parte integrante del progetto del “Grande Israele”. Tra i siti interessati figurano Homesh e Sa-Nur, già smantellati nel 2005 e ora simbolicamente ripristinati. La decisione, promossa anche dal ministro della Sicurezza Yoav Gallant, arriva in un clima di forte tensione regionale e aggrava l’espansione coloniale israeliana in Area C, territorio sotto pieno controllo israeliano che rappresenta oltre il 60% della Cisgiordania.
Secondo il diritto internazionale, tutti gli insediamenti nei territori occupati sono illegali, come ribadito dalla Corte Internazionale di Giustizia nel luglio 2024. La presidenza palestinese ha denunciato l’approvazione come una “pericolosa escalation”, accusando Israele di voler sabotare ogni possibilità di uno Stato palestinese. Hamas e Jihad Islamica parlano di “pulizia etnica” e “crimini di guerra”, richiamando la comunità internazionale a passare dalle parole ai fatti, per fermare una realtà di apartheid sempre più consolidata.
Nel frattempo, il numero di coloni israeliani in Cisgiordania ha superato le 700.000 unità, e l'aggressione militare in corso ha già causato quasi 1.000 morti palestinesi solo nella Cisgiordania, in parallelo al genocidio in atto a Gaza.
Un dato che rende questa espansione non solo una violazione del diritto, ma una miccia accesa in un territorio già devastato.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati