"Piano Mattei" e debito estero dell'Africa
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di Alessandro Volpi
A proposito di "Piano Mattei" per l'Africa. Il Continente africano ha un problema enorme che si chiama debito estero. Si tratta di 655 miliardi di dollari che gli Stati africani devono a realtà estere: per 282 miliardi sono debiti verso investitori privati, per 233 verso Organizzazioni multilaterali e il resto per accordi bilaterali fra Stati.
Per finanziare questo debito pagano interessi giganteschi che consumano ogni anno il 7% del Pil africano. In altre parole per pagare gli interessi sul debito moltissimi Stati perdono risorse decisive dovendo rinunciare a infrastrutture essenziali, a sanità e istruzione. Per effetto di ciò nel giro di due anni, quattro Stati sono già falliti.
Come è prevedibile una simile povertà spinge a movimenti migratori e contribuisce a generare continui conflitti. Sarebbe sufficiente che gli Stati e le Organizzazioni multilaterali creditrici accettassero di ridurre in maniera drastica tali interessi e la situazione complessiva del Continente africano cambierebbe in profondità; senza ricorrere a forme di ulteriore colonizzazione come il Piano Mattei. Forse così anche l'ostilità del cosiddetto Sud Globale verso l'Occidente avrebbe minore forza. Peraltro, il peso asfissiante del debito estero riguarda 52 paesi in giro per il mondo che, non a caso, sono i principali luoghi di partenza dei migranti.
Per finanziare questo debito pagano interessi giganteschi che consumano ogni anno il 7% del Pil africano. In altre parole per pagare gli interessi sul debito moltissimi Stati perdono risorse decisive dovendo rinunciare a infrastrutture essenziali, a sanità e istruzione. Per effetto di ciò nel giro di due anni, quattro Stati sono già falliti.
Come è prevedibile una simile povertà spinge a movimenti migratori e contribuisce a generare continui conflitti. Sarebbe sufficiente che gli Stati e le Organizzazioni multilaterali creditrici accettassero di ridurre in maniera drastica tali interessi e la situazione complessiva del Continente africano cambierebbe in profondità; senza ricorrere a forme di ulteriore colonizzazione come il Piano Mattei. Forse così anche l'ostilità del cosiddetto Sud Globale verso l'Occidente avrebbe minore forza. Peraltro, il peso asfissiante del debito estero riguarda 52 paesi in giro per il mondo che, non a caso, sono i principali luoghi di partenza dei migranti.