ONU: La dura risposta di Pechino agli Usa sul conflitto in Ucraina

Mentre gli USA annunciano nuovi aiuti a Kiev, Pechino ribadisce: "Sanzioni non portano alla pace"

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ONU: La dura risposta di Pechino agli Usa sul conflitto in Ucraina


Durante una tesa riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dello scorso venerdì, Stati Uniti e Cina si sono scambiati accuse sul presunto (secondo gli USA) ruolo di Pechino nel conflitto ucraino. L’ambasciatrice statunitense ad interim Dorothy Shea ha sostenuto che la Cina starebbe segretamente sostenendo Mosca, esortando Pechino a "cessare di alimentare l’aggressione russa" in Ucraina.

"Le affermazioni della Cina di aver implementato rigorosi controlli sulle esportazioni di beni a doppio uso crollano di fronte al ritrovamento quotidiano di componenti prodotti cinesi nei droni, nelle armi e nei veicoli che la Russia utilizza contro l’Ucraina", ha dichiarato Shea.

Pechino ha respinto le accuse, ribadendo di applicare stretti controlli sulle esportazioni. Il vice ambasciatore cinese all’ONU, Geng Shuang, ha affermato: "La Cina non ha iniziato la guerra in Ucraina, non è parte del conflitto, non ha mai fornito armi letali e ha sempre regolamentato rigorosamente i materiali a doppio uso, compresa l’esportazione di droni".

"Esortiamo gli Stati Uniti a smetterla di addossare colpe sulla questione ucraina o di creare contrapposizioni, e invece a svolgere un ruolo più costruttivo nel promuovere un cessate il fuoco e i negoziati di pace", ha aggiunto.

Washington sostiene che aziende cinesi stiano aiutando Mosca a eludere le sanzioni occidentali esportando beni e tecnologie con possibili applicazioni militari. Funzionari statunitensi hanno avvertito che le società collegate al settore della difesa russa potrebbero affrontare sanzioni secondarie se il sostegno continuerà. Dal febbraio 2022, gli USA hanno autorizzato 175 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina.

Pechino si è offerta di mediare per porre fine al conflitto, sostenendo che le sanzioni destabilizzino le catene globali di approvvigionamento e danneggino le economie in via di sviluppo. I funzionari cinesi hanno sottolineato che i tentativi di isolare la Russia non porteranno alla pace.

Mosca, dal canto suo, ha respinto le accuse di coinvolgimento cinese, affermando che le proprie armi sono di produzione interna. Le autorità russe hanno accusato i Paesi occidentali di sfruttare l’ONU per esercitare pressioni sugli Stati che rifiutano di applicare le sanzioni, definendo tali iniziative politicizzate e illegittime secondo il diritto internazionale.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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