Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

386
Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

 

di Michele Blanco

Sempre più abbiamo la sensazione di fare fatica a comprendere e discernere la realtà politica, economica e sociale che ci circonda, di vivere in un mondo falsificato, pieno di notizie false, esagerate, non verificate, che vengono sempre ripetute, all’infinito, in televisione e sui maggiori quotidiani e settimanali. Intanto intorno a noi troviamo masse di persone che sembrano completamente ipnotizzate da decenni di continue e mai smentite falsità e senza nessuna capacità critica di distinguere la realtà effettiva.
 
L’attuale sistema dominante è fondato sulla più assoluta e forte ideologia liberista che per la sua stessa fondamentale essenza si incardina sullo sfruttamento delle persone e sulle differenze di reddito, anche le più vergognose e ingiustificabili. Il neoliberismo accetta e vuole le grandi differenze di sociali e economiche, accetta la fame per miliardi di persone, incoraggia e implementa l’ignoranza che diventa necessaria per fare in modo che nessuno si ribelli alle sempre più diffuse ingiustizie.
 
L’intero apparato economico-politico che detiene il potere nel mondo occidentale fa continuamente ricorso alla menzogna, alle false notizie, come strumento di controllo della stragrande maggioranza della popolazione delle nostre “democrazie” dove non va più a votare nemmeno la metà degli aventi diritto.
 
In questo contesto triste gli Stati Uniti d’America sono la nazione dove le falsità, la manipolazione e le menzogne sono create e diffuse, più che in ogni altro Paese. Il Paese di Hollywood, del cinema, della finzione che crea, in continuazione false realtà parallele, dell’eterno racconto della frontiera americana, dove riescono a nascondere la verità, perché si è compiuto il grande Genocidio e il furto dei terreni ai nativi americani, del possesso libero delle armi, della violenza diffusa e del mito americano della continua ricerca di territori da colonizzare. Esattamente come, più di cento anni fa, ci ha mostrato l’analisi del capitalismo parassitario, fondamento dell’economia statunitense, fatta da Rosa Luxemburg: «il capitalismo, per proliferare, ha bisogno di sfruttare sempre nuovi territori in cui poter espandersi, ma poi, come succede ai parassiti che non possono alimentarsi senza distruggere le condizioni della propria sopravvivenza, non appena realizza l’obiettivo, esaurisce anche la fonte del proprio nutrimento».
 
Ma parlare della società degli Stati Uniti oggi equivale, per molti versi, anche alla società europea e soprattutto delle sue “classi dirigenti”. Noi tutti siamo cresciuti con i film hollywoodiani, con i progetti angloamericani di appiattimento culturale che presero il via già dagli anni cinquanta e che hanno attuato una progressiva sostituzione dei riferimenti di una cultura egemone su un’altra, a partire dalla lingua, e i cui effetti sono purtroppo sempre più evidenti.
 
Questo avviene nel quadro di un progressivo annullamento degli Stati nazionali europei e in una continua sottomissione al potere delle grandi oligarchie che ci governano non tenendo conto della volontà effettiva dei popoli europei. Infatti l’Unione Europea, non è più percepita dai suoi cittadini come portatrice della giustizia sociale e dei diritti di cittadinanza.  Tutto questo è accaduto negli ultimi decenni a partire dal momento topico in cui l’idea di democrazia “rappresentativa” ha vacillato non solo sotterraneamente, a in maniera palese. È accaduto poco prima della nascita dell’euro.   Nel 1998, il presidente della Banca centrale tedesca, Hans Tietmeyer, dichiarò che: a decidere è il “plebiscito permanente dei mercati”, invece degli elettori. Nel 2007 Greenspan disse che “grazie alla globalizzazione sono i mercati mondiali a prendere le decisioni politiche”. Mario Monti espose tesi analoghe, da presidente del Consiglio, quando disse che non poteva negoziare il salvataggio dell’euro a Bruxelles “tenendo pienamente conto” del proprio Parlamento (in Spiegel intervista del 6.08.2012).
 
Nel mondo occidentale la democrazia reale, anche grazie alla profonda, continua e totale manipolazione propagandistica delle opinioni pubbliche, si riduce costantemente, resta solo formalmente in vigore. Infatti le elezioni si svolgono a scadenze regolari, e gli schieramenti politici che sembrano apparentemente opposti si presentano regolarmente al giudizio degli elettori. In questo modo si ha l’illusione che i cittadini eleggano liberamente le persone a cui affidare la gestione della cosa pubblica, nell’interesse delle comunità nazionali. Ma oggi tutto è inesorabilmente cambiato. La propaganda, fenomeno sempre esistito, è divenuta monopolio assoluto di un apparato mediatico strettamente intrecciato, asservito, per proprietà e incarichi, ad una esigua minoranza di persone ricchissime.
 
Viviamo tutti sotto il dominio del pensiero unico. Basti vedere come nei mass media poter criticare le politiche degli Stati Uniti d’America, di Israele, il capitalismo finanziario e le élite burocratiche che dominano l’Unione Europea è diventato chiaramente impossibile.  Il dissenso sulle cose indicibili fatte dalla NATO (come ad esempio bombardamenti dei civili, ingerenze nella politica di Stati sovrani) viene sempre etichettato come antiamericanismo e collocato, sempre, al di fuori dell’arco costituzionale e del consesso civile. Chi esprime critiche, anche se vere e giustificate di fronte al terribile genocidio di un popolo intero, nei confronti di Israele, viene accusato di antisemitismo o, peggio, di sostegno al terrorismo, con implicazioni anche giudiziarie. Chi mette in discussione il capitalismo finanziario è subito tacciato di populismo o ingenuità, come se il capitalismo fosse il fine ultimo dell’umanità, mentre invece è solo una costruzione storica, neanche riuscita tanto bene viste le gravissime disuguaglianze che provoca e le enormi ingiustizie che ha sempre causato.
 
In questo contesto la menzogna è l’unica cosa di cui un sistema liberista non potrà mai veramente fare a meno. E ben sappiamo che un sistema liberista si autoregola nel distribuire le risorse solo tra chi le risorse le possiede già favorendo sempre i più ricchi. Il dibattito politico è reso volutamente superficiale e mai incisivo, diventa uno spettacolo, che mette a tacere la coscienza di popoli resi dipendenti, costretti a pensare ai loro bisogni più elementari, che con l’austerità, le privatizzazioni e la riduzione dello Stato Sociale diventano sempre più difficili da soddisfare.
 
Naturalmente il potere storicamente ha sempre raccontato cose non vere, ha sempre deformato la realtà per mantenere i suoi privilegi. Ma, negli ultimi cento anni tutto questo è diventato esageratamente sistematico. È nata una vera e propria scienza del falso e della propaganda, con i suoi studiosi e politici.
 
Oggi migliaia e migliaia di agenzie, fondazioni, associazioni finanziate dai governi occidentali, capillarmente diffuse in tutto il mondo, operano una costante azione di distorsione e manipolazione della realtà.
 
In questo contesto falso e manipolato i neoliberisti ci hanno fatto credere che il nostro nemico erano i poveri, gli ultimi, i migranti che “ci tolgono il lavoro”, tutti quelli che non hanno niente o molto poco, ci hanno fatto credere che il nostro nemico erano le persone come noi di altre nazioni solo perché credeva in un'altra religione o parlava un’altra lingua.
Le nazioni occidentali si dichiarano a favore del diritto internazionale, ma fanno continuamente invasioni e guerre illegali; gli Stati Uniti, con la complicità di alcuni Stati occidentali, hanno permesso e istigato sostituzioni etniche, hanno ispirato colpi di stato sanguinari e l’instaurazione di regimi sanguinari e fascisti; in alcuni casi con colpi di stato guidati dai loro servizi segreti (come la CIA) definiti rivoluzioni colorate.
 
La falsa informazione in questi anni ci ha spaventato con le bombe e le stragi; ci ha spaventato con le malattie e lo spread. La stampa e i telegiornali  ci hanno detto che noi italiani eravamo degli spendaccioni impenitenti, mentre, esattamente al contrario, per decenni abbiamo soltanto finanziato gli interessi passivi su un debito pubblico voluto e deciso altrove, senza ricevere niente in cambio, al contrario ci hanno imposto austerità e la continua  e totale distruzione di uno stato sociale costruito in decenni di lotte; ci hanno fatto credere “che non c’era alternativa, che la presenza dello Stato era un problema”.
 
La percezione della realtà da parte della stragrande popolazione ovviamente è altamente alterato e falsificato, Tutte le società inserite in un sistema liberista si riducono a un grande mercato con l’unico scopo del profitto per i sempre più poche e senza nessuna morale: Tutto si può comprare, di conseguenza tutto si vende, tutto diventa merce e, nella stesso modo in cui si comprano e si vendono i beni e i servizi, si comprano e si vendono i sentimenti, la cultura, i titoli e le lauree, l’onestà, la libertà, la dignità.
La realtà si deve semplificare e massificare. In questo contesto sociale e politico ogni dissenso o ribellione viene normalizzata, ogni sentore di risveglio viene manipolato e inibito.
 
In Italia e in Europa abbiamo avuto da decenni partiti che si autodefiniscono “progressisti” e sindacati che sono stati complici e servi del neoliberismo che esporta morte, guerra, dittature e sopraffazione per i deboli nel mondo intero.
 
Oggi c'è un più che oggettivo e necessario bisogno della rinascita di partiti con programmi esplicitamente socialisti democratici ma definitamente senza le inutili scorie neoliberali di derivazione blairiana, che hanno fatto in modo che un sistema che genera sfruttamento ed ingiustizie sia stato incredibilmente accettato, a partire dagli anni 80 del secolo scorso, anche dai governi che si definivano di sinistra soprattutto nell'Europa occidentale. Quindi una vera e propria socialdemocrazia che ritrovi la sua vera missione originaria di lotta per l'emancipazione delle classi lavoratrici, degli eslusi e di tutti i ceti popolari.
 
Questi nuovi partiti socialisti e veramente progressisti devono portare avanti un forte progetto assolutamente finalizzato alla profonda trasformazione in meglio dell'esistente per assicurare benessere, istruzione e educazione gratuita, sanità accessibile a tutti. Una forza politica impegnata in prima linea per la pace e la lotta contro le forze neoliberiste e reazionarie.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace di Giuseppe Masala Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità di Michele Blanco Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti