Black Friday per Yermak: la tangentopoli ucraina colpisce il numero due di Zelensky
di Clara Statello per l'AntiDiplomatico
Mindichgate: il trailer è terminato, adesso inizia la parte principale del film. Così ha commentato il deputato odessita della Verkhovna Rada (parlamento ucraino) Aleksey Goncharenko, devoto alla NATO ma all’opposizione del presidente Zelensky, la notizia che stamattina ha fatto tremare palazzo Marijnsky più dei Kinzhal di Mosca.
Gli agenti dell’anticorruzione ucraina hanno fatto irruzione nell’appartamento di Andry Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ed eminenza grigia d’Ucraina. La perquisizione era nell’aria, dato che il suo nome era già spuntato nelle trascrizioni delle intercettazioni eseguite nell’ambito dell’operazione re Mida, lo scandalo di tangenti nei settori dell’energia e delle forniture militari. Era indicato con il nome in codice Alì Babà, come le iniziali del suo nome e patronimico: Andriy Borisovich.
La notizia, trapelata dalla stampa ucraina, con l’immagine degli agenti NABU che entrano nel distretto governativo, è stata presto confermata dalle agenzie con un comunicato conciso ma inequivocabile.
“NABU e SAP stanno conducendo azioni investigative (perquisizioni) nei confronti del capo dell'Ufficio del Presidente dell'Ucraina. Le azioni investigative sono autorizzate e vengono svolte nell'ambito di un'indagine. Dettagli in seguito”.
Lo stesso Yermak ne ha dato conferma sui propri social:
“Oggi NABU e SAP stanno effettivamente conducendo azioni procedurali a casa mia. Non ci sono ostacoli per gli investigatori. È stato loro concesso pieno accesso all'appartamento, sul posto ci sono i miei avvocati che interagiscono con le forze dell'ordine. Da parte mia c'è piena collaborazione”.
Le perquisizioni, dunque, si stanno svolgendo non solo presso gli uffici del consigliere capo di Zelensky, ma anche nel suo domicilio. Secondo i deputati Goncharenko e Zheleznyak, NABU starebbe preparando un mandato di arresto per Yermak.
Le accuse contro Yermak
Il giornalista del Financial Times, Christopher Miller, citando fonti, afferma che le azioni investigative sono condotte nell'ambito di un caso di corruzione nel settore energetico.
Goncharenko individua tre motivi dietro l’operazione:
- Per aver ordinato alle forze dell'ordine di sorvegliare i dipendenti del NABU e della SAP.
- Partecipazione agli schemi di Mindich.
- Poi accenna anche ad un altro oggetto, di cui finora non si è parlato nei media”, che Yermak avrebbe sottratto. “E questo è documentato”, specifica.
Il blogger dissidente Anatoly Shary scrive che il motivo della perquisizione è l’ordine che Yermak aveva dato a monitorare illegalmente i dipendenti di NABU e SAP. Successivamente, avrebbe utilizzato i risultati della sorveglianza degli investigatori per: avvertire i soggetti coinvolti nei casi, nascondere i crimini e i membri del gruppo criminale organizzato da lui guidato.
Il coinvolgimento diretto di Mindich nel gruppo criminale organizzato "che, dopo quanto scoperto dagli investigatori di NABU, sarebbe più correttamente definito gruppo criminale organizzato di Yermak e Zelensky", scrive il blogger esiliato in Spagna, leader del partito dell’opposizione che prende il suo stesso nome e che è stato messo al bando nel 2022.
Shary tira fuori un nuovo crimine di cui il capo dell’ufficio presidenziale si sarebbe macchiato:
“Yermak stava sequestrando immobili commerciali a proprietari per un valore di centinaia di milioni. Le azioni investigative sono anche collegate al complesso residenziale "Dynasty" a Koncha-Zaspa, vicino a Kiev. Durante la guerra, lì costruivano palazzi per se stessi. A proposito, tutti i Patriot sono stati portati lì, e nessun missile o drone ha colpito quella zona durante l'intera guerra! È qui che l'amica della famiglia Zelensky e madrina dei suoi figli ha donato 500.000 dollari in contanti dall'ufficio dell'università dove insegnava”.
Poi punta il dito contro i leader europei:
“Mandavano miliardi ai ladri. L'ho sempre detto. Sono stato condannato a 15 anni per averlo detto. Cosa ne pensate? I leader europei sapevano che stavano mandando miliardi ai ladri?”.
Un colpo di scena…annunciato
Il coinvolgimento delle massime cariche dello stato nel peggior scandalo della storia Ucraina a dire il vero non è un gran colpo di scena.
“La cosa più difficile dopo le perquisizioni a Yermak è trovare una persona che sarà sorpresa di tutto ciò che diventerà di pubblico dominio”, commenta Goncharenko, specificando che lo staff del presidente sapeva già dall’estate delle indagini in corso.
Per questa ragione, infatti, Zelensky aveva tentato di depotenziare l’agenzia, mettendola sotto il suo controllo. Le proteste di piazza così come le reazioni dei partner europei, lo avevano poi costretto a ritirare la legge. Adesso che il suo numero due è nel mirino dell’anticorruzione, lo scandalo colpisce dritto al cuore di Bankova, travolgendo inevitabilmente colui che per due anni di conflitto è stato presentato all’opinione pubblica mondiale come presidente eroe.
“La cosa più interessante adesso è se prenderanno il telefono di Yermak – osserva Goncharenko - Perché non si sa che tipo di materiale ci sia su di lui nel caso Mindich. Ma il telefono di Yermak porta potenzialmente altre 170 NUOVE cause penali. Ogni messaggio è un procedimento penale a sé. Eccesso di potere, abuso di influenza, ordini illegali, persecuzioni politiche… tutti gli avvocati del paese non aiuteranno. Anche la corrispondenza interessante di Yermak con il Presidente. Sapeva delle sue azioni? Ha dato istruzioni? Come dividevano i soldi? Scopriremo molte cose nuove!”.
Una leva per i leader europei…
Secondo gli analisti ucraini, Yermak sarà costretto a dimettersi se nei suoi confronti sarà emesso un mandato d’arresto.
Nonostante le sirene russofobe stiano urlando al complotto del Cremlino per indebolire Kiev, si capisce che amputare Zelensky del suo braccio destro significa contenere il suo potere e metterlo sotto il controllo dei suoi nuovi sponsor, i leader europei che intendono definitivamente prendere il posto degli Stati Uniti nel sostegno alla guerra con la Russia.
In questo modo, Zelensky verrebbe trasformato nella “Regina d’Inghilterra”: un presidente senza nessun potere reale, poiché perderebbe il controllo sulla maggioranza parlamentare e sul governo.
Del resto NABU e SAP non possono essere sospettate di stare sotto l’influenza di Mosca, dal momento che sono state create, finanziate, plasmate e “addestrate” dall’Occidente. Ad esempio collaborano da quasi dieci anni con l’FBI nella lotta a corruzione e riciclaggio e fanno parte dei programmi patrocinati dal Consiglio d’Europa.
…ma anche per la Casa Bianca
Inoltre le perquisizioni possono influenzare come negoziati e servire al presidente statunitense Donald Trump come leva da utilizzare per far accettare a Volodymyr Zelensky le condizioni russe. Le perquisizioni sono iniziate proprio alla vigilia della visita a Kiev nuovo inviato di Trump, il segretario dell’esercito Dan Driscoll, che ha di fatto sostituito Keith Kellogg nella diplomazia con la parte ucraina.
Il mandato di Driscoll potrebbe essere quello di fare pressione sulle autorità ucraine affinché accettino concessioni sul piano di pace di Trump. Incluso il ritiro delle truppe ucraine dal Donbass.
E proprio ieri Yermak ha proclamato che «finché Zelensky sarà presidente», l'Ucraina non farà concessioni territoriali.
In questo caso, dunque, le indagini vanno intese come “diplomazia sporca” in vista dei negoziati.
Dall’altro lato, però, le tempistiche potrebbero essere sospette e far pensare ad una sorta di riconciliazione: Alì Babà (e i quaranta ladroni) hanno avuto il tempo di sparire prove, denaro e materiale scottante, dato che erano a conoscenza del loro coinvolgimento nelle indagini almeno da una decina di giorni. Pertanto, chi come Goncharenko, si aspetta un terremoto a Bankova, potrebbe restare deluso.

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