Maduro dopo il referendum su Esequibo: "L'Accordo di Ginevra è l'unico strumento legale per risolvere la disputa"

Maduro dopo il referendum su Esequibo: "L'Accordo di Ginevra è l'unico strumento legale per risolvere la disputa"

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Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ricevuto formalmente dal presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Elvis Amoroso, la notifica dei risultati elettorali del referendum consultivo in difesa del territorio dell'Esequibo, in cui i cinque quesiti hanno ottenuto più del 95% di consensi. Il leader bolivariano ha denunciato una campagna internazionale per cercare di "macchiare l'eroica vittoria del popolo venezuelano" nel referendum.

Il Potere Elettorale ha riferito che alla consultazione hanno partecipato 10 milioni 431.907 elettori, che hanno dato una clamorosa vittoria al Sì nei cinque quesiti.

"Questo referendum è vincolante e io mi attengo alla decisione del popolo", ha sottolineato Maduro.

A questo proposito, ha rigettato l'opinione diffusa dai media internazionali, tra cui ha citato le agenzie EFE, AFP e l’emittente televisiva CNN en Español, che hanno classificato il referendum come una "consultazione non vincolante", cioè i suoi risultati non sarebbero vincolanti.

"Se la voce del popolo e il voto del popolo non sono vincolanti, cosa lo è?", ha chiesto retoricamente il capo di Stato venezuelano, denunciando che la ExxonMobil e il governo degli Stati Uniti persistono nel loro desiderio di mettere a tacere la volontà del popolo.

A questo proposito, ha esemplificato che, se fosse vera la tesi del carattere non vincolante del referendum consultivo, nel 2007, quando si tenne la consultazione popolare sulla riforma costituzionale, il comandante Hugo Chávez "avrebbe emesso un decreto e imposto una nuova Costituzione", visto che la proposta non ebbe successo e non ottenne i voti necessari per l’approvazione.

In ogni caso, Maduro ha poi indicato la strada che seguirà il Venezuela: l'Accordo di Ginevra è l'unico strumento legale per risolvere la controversia sull'Esequibo. 

Nell’ambito del programma televisivo ‘Con Maduro Más’, il presidente ha fatto riferimento alle dichiarazioni del Dipartimento di Stato USA, nella persona di Matthew Miller, che ritiene che il Venezuela non possa risolvere la disputa sul territorio dell'Esequibo attraverso un referendum.

"L'Accordo di Ginevra è l'unico strumento legale, solo l'Accordo di Ginevra, senza provocazioni, senza arroganza, senza discorsi bellicosi, l'Accordo di Ginevra è l'unico strumento legale, è stato approvato dal popolo venezuelano ed è questo che faremo valere", ha sottolineato il leader bolivariano in risposta alle dichiarazioni di Miller.

Il presidente ha anche messo in discussione la posizione del governo statunitense in relazione alla disputa Venezuela-Guyana, visto che con le sue azioni e prese di posizione Washington istiga Georgetown contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela. 

"Il presidente della Guyana ha detto di avere truppe statunitensi pronte a fare la guerra contro il Venezuela. In altre parole, gli Stati Uniti - ancora una volta - si comportano come loro abitudine: fanno una promessa alla Guyana, la incoraggiano a provocare il Venezuela e poi l’abbandonano al proprio destino”. 

Il leader bolivariano ha inoltre sottolineato che la partecipazione del popolo venezuelano al referendum è "un dato storico, veramente significativo" e ha riconosciuto il livello di consapevolezza patriottica raggiunto dagli elettori venezuelani.

"È la prima volta nella storia politica ed elettorale del Venezuela che più del 96% approva un'opzione, una proposta (...) Questo significa l'altissimo livello di consenso che la maggioranza dei venezuelani ha sulle cinque domande che compongono una visione nazionale che viene consultata, condivisa e decisa”.

Ha inoltre sottolineato che i livelli di consenso sul quesito numero due, relativo all'Accordo di Ginevra come unico strumento valido per risolvere la controversia, sono testimoniati dal 98,26% di approvazione ottenuto.

La mappa del Venezuela è stata rafforzata geograficamente

Il presidente Maduro, molto soddisfatto dei risultati del referendum, ha inoltre dichiarato che la mappa del Venezuela è stata rafforzata geograficamente. "La nostra mappa del Venezuela è ora più completa con la Guyana Esequiba, dopo questo meraviglioso esercizio democratico che si è svolto il 3 dicembre, tutti i venezuelani sono vincitori, perché qui non ci sono state minoranze o esclusioni o differenze, è stata una partecipazione popolare di più di dieci milioni di venezuelani che hanno detto Sì alla difesa della Guyana Esequiba".

A suo parere, ha indicato che questi risultati permettono "di consegnare una completa eredità di pace ai bambini del futuro. Questa è una campagna di vittoria in cui non c'è distinzione di partito o di colore". Ha poi affermato che il Venezuela nel suo complesso ha dato vita a un dibattito e a una campagna pedagogica unica, e quindi colto l'occasione per riconoscere il lavoro degli insegnanti della patria, "la grande vittoria è stata celebrata dai bambini, dai giovani e dagli insegnanti del Paese". Questa vittoria "è per i bambini perché ora la mappa brilla completa della Guyana Esequiba".

Il prossimo passo

Dopo la schiacciante vittoria nel referendum consultivo il Venezuela si prepara al prossimo importante appuntamento. 

Lunedì 8 aprile 2024 dovrà presentare la sua contro-memoria alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG), come ha dichiarato l'ex ministro del Turismo e del Commercio, Alejandro Fleming, attraverso il suo account sul social network X.

Inoltre, Fleming ha spiegato che il Venezuela dovrà dimostrare nel documento che l’Esequibo appartiene a Caracas e che il lodo arbitrale del 1899 è "nullo".

Ha aggiunto che la difesa venezuelana ha anche l'arduo compito di "smontare le bufale avanzate dal governo usurpatore della Guyana".

E poi indicato che dopo la contro-memoria, si terranno le prossime udienze pubbliche e, infine, la decisione finale della CIG sarà inappellabile.

Va ricordato che lo scorso novembre la vicepresidente Delcy Rodríguez ha partecipato all'udienza pubblica della CIG all'Aia, nei Paesi Bassi, dove ha presentato le argomentazioni del Venezuela in difesa del referendum consultivo sull'Esequibo.

In quell'occasione, Rodríguez ha anche denunciato l'interferenza del governo della Guyana, che si è rivolto alla Corte per cercare di impedire lo svolgimento del referendum. E inoltre ribadito che la Guyana si è allontanata dall'Accordo di Ginevra e si è unita alle campagne contro il Venezuela.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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