Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

4842
Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

OPPURE

 

di Francesco Erspamer

 

La retorica dei neoliberisti è pura ipocrisia. Quella di Biden, per esempio, dopo che un quattordicenne ha ammazzato due compagni e due professori in una scuola dello stato della Georgia (la 385a sparatoria del 2024 con almeno quattro morti o feriti). Ogni anno negli Stati Uniti pistole e fucili troppo accessibili fanno migliaia di vittime ma dietro c’è un malessere diffuso, profondo, che genera sociopatie e imbecillità; parlo della sistematica e intenzionale distruzione del senso di appartenenza e dei legami comunitari in nome del mito dell’individualismo e della sua voluta conseguenza, il consumismo compulsivo di prodotti, abitudini e  idee (la moda, il nuovo), ad arricchire smodatamente non solo l’industria delle armi ma anche e soprattutto quelle delle tecnologie fini a sé stesse e dell’intrattenimento solitario o comunque asociale, drogato. 

In tale situazione Biden, come del resto qualsiasi altro piddino, si è limitato ad accusare i venditori di armi biasimandoli per l’epidemia di violenza che «continua a lacerare le nostre comunità».

Ma quali comunità. Non ci sono più comunità in America, solo «community» temporanee se non virtuali (su CNN proprio ieri veniva data evidenza alle scuse di una a me sconosciuta olimpionica nei confronti della «breakdance community»), aggregazioni prive di radici in uno specifico territorio del quale avere cura e nel quale costruire, nel tempo, rapporti, affetti, costumi, tradizioni: tutto cancellato in nome del culto della mobilità che i liberisti di destra alla Meloni e i liberal di sinistra alla Schlein stanno diffondendo anche in Italia.

Il fatto è che una comunità comporta limiti alle libertà private, dunque alle condizioni necessarie e sufficienti del neocapitalismo: essere parte di una vera comunità (non di una «community») non significa solo negare in nome del bene comune l'immaginario diritto di andare in giro armati ma anche parecchi altri diritti cari al neocapitalismo e perciò considerati «universali» e «umani», a cominciare dalla presunta libertà di rifiutare qualsiasi morale e cultura condivisa, qualsiasi dovere pubblico, che ostacolino la realizzazione ed espressione di sé stessi. 
Comunità o individuo, tocca scegliere. Nessuno può servire a due padroni.

Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

 

Professore di studi italiani e romanzi a Harvard; in precedenza ha insegnato alla II Università di Roma e alla New York University, e come visiting professor alla Arizona State University, alla University of Toronto, a UCLA, a Johns Hopkins e a McGill

Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata! di Giuseppe Masala Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata!

Mosca-Teheran: l'impensabile alleanza è nata!

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Unifil, Israele e i "pompieri" sui giornali italiani di Paolo Desogus Unifil, Israele e i "pompieri" sui giornali italiani

Unifil, Israele e i "pompieri" sui giornali italiani

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA di Gilberto Trombetta UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

UNA DELLA PAGINE PIÙ NERE DELLA STORIA D’ITALIA

I fili scoperti del 5 ottobre di Michelangelo Severgnini I fili scoperti del 5 ottobre

I fili scoperti del 5 ottobre

Il Vietnam gioca su più tavoli (e fa bene) di Paolo Arigotti Il Vietnam gioca su più tavoli (e fa bene)

Il Vietnam gioca su più tavoli (e fa bene)

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

A violare il diritto internazionale non è solo Israele di Michele Blanco A violare il diritto internazionale non è solo Israele

A violare il diritto internazionale non è solo Israele

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti