Maduro denuncia che il sistema elettrico venezuelano è stato attaccato dal Cile, dalla Colombia e Stati Uniti

Maduro denuncia che il sistema elettrico venezuelano è stato attaccato dal Cile, dalla Colombia e Stati Uniti

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Gli attacchi al sistema elettrico del Venezuela non sono stati portati solo dagli Stati Uniti. A tal proposito il presidente Nicolas Maduro durante un comizio tenuto nella capitale Caracas, ha denunciato che il sistema venezuelano di produzione e distribuzione dell'energia elettrica è stato attaccato non solo dagli Stati Uniti ma anche dai Paesi del Sud America. 

"Ho già detto che durante le indagini abbiamo confermato la versione degli attacchi provenienti da Houston e Chicago", ha detto Maduro. "Abbiamo trovato nuove fonti di aggressione dal Cile e dalla Colombia, utilizzate per danneggiare il sistema elettrico del Venezuela", ha denunciato, secondo quanto riportato dall’agenzia TASS.

Dall'inizio di marzo il Venezuela ha subito gravi interruzioni nel funzionamento dei sistemi di alimentazione elettrica che hanno interessato la maggior parte delle regioni. L'interruzione di maggiore entità si è verificata nel Paese il 7 marzo, quando Caracas e la maggior parte degli Stati sono rimasti senza elettricità per diversi giorni.

Più di cinque milioni di venezuelani hanno partecipato alle marce del sabato a sostegno del governo, ha osservato Maduro. "Oggi più di cinque milioni di venezuelani si sono mobilitati in tutto il Paese per l'operazione a sostegno della libertà e ha avuto successo", ha detto il presidente.

Maduro ha chiesto ai governi di Messico, Uruguay, Bolivia e dei Paesi della CARICOM (Comunità dei Caraibi e Mercato Comune) di contribuire a stabilire il dialogo tra il governo e l'opposizione in Venezuela.

"Il Venezuela chiede aiuto e sostegno per impostare il dialogo per il raggiungimento della comprensione reciproca tra i venezuelani. Confermo il mio desiderio e la mia disponibilità a trovare una soluzione attraverso i colloqui per il bene del futuro del Paese", ha detto Maduro nel suo discorso durante la manifestazione.

Il Messico, l'Uruguay, la Bolivia e i quattordici Stati membri della CARICOM dovrebbero dare un nuovo impulso al meccanismo di risoluzione della crisi venezuelana. "Il dialogo potrà iniziare con il loro aiuto", ha affermato Maduro.

Gli attacchi al sistema elettrico sono uno degli aspetti della guerra multidimensionale scatenata dagli Stati Uniti contro il Venezuela. Una guerra che nonostante il palese fallimento continua da parte di Washington. 

"Abbiamo informazioni che vogliamo condividere con voi, che rivelano le vere intenzioni di un piano di destabilizzazione in corso, diretto dagli Stati Uniti, che mira a strumentalizzare i lavoratori della nostra patria”, ha affermato la vicepresidente della Repubblica, Delcy Rodríguez, lanciando l’allarme circa un nuovo piano di destabilizzazione in corso negli Stati Uniti contro le finanze del Venezuela.

In occasione della sua partecipazione all'insediamento del IV Congresso del Consiglio Produttivo dei Lavoratori, Rodriguez ha assicurato che coloro che hanno intenzione di compiere queste azioni "sono gli stessi di sempre, quelli del golpe del 2002, quelli che hanno cercato di destabilizzare, quelli che hanno richiesto le maledette sanzioni che soffocano l'economia, sono gli stessi che hanno partecipato al sabotaggio del petrolio".

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

Il neoliberismo e l'idea di giustizia di Francesco Erspamer  Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Sa(n)remo arruolati in guerra di Giorgio Cremaschi Sa(n)remo arruolati in guerra

Sa(n)remo arruolati in guerra

Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing di Francesco Santoianni Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing

Giro d'Italia 2023 e (ancora) sportwashing

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia? di Alberto Fazolo Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota" di Antonio Di Siena La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione! di Gilberto Trombetta La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera di Michelangelo Severgnini Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla) di Pasquale Cicalese Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla)

Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla)

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Gorbachev: ritorno alla terra di Daniele Lanza Gorbachev: ritorno alla terra

Gorbachev: ritorno alla terra

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California! di  Leo Essen Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

L'internazionalismo nella nuova fase storica di Paolo Pioppi L'internazionalismo nella nuova fase storica

L'internazionalismo nella nuova fase storica

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola di Damiano Mazzotti Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola