L'Express, "l'Ucraina deve vincere" e quell'ambiguo pugno chiuso

4684
L'Express, "l'Ucraina deve vincere" e quell'ambiguo pugno chiuso

 

Le strade di Parigi sono piene del manifesto del settimanale "L'Express", che, come mostra la fotografia, inneggia e incita alla "vittoria" dell'Ucraina, con un ambiguo pugno chiuso: "L'Ucraina deve vincere".




Nel numero in edicola ci sono firme considerate "prestigiose" o che tali si auto-considerano, in testa a tutti il solito Bernard Henry-Lévy, l'eterno esponente dell' "armiamoci e partite", un personaggio ormai a dir poco patetico.

Contemporaneamente, solo tre giorni fa, il quotidiano tedesco "Suddeutsche Zeitung" pubblicava una bella intervista a un filosofo autentico, Juergen Habermas, che certo non è un pacifista, ma che sulla guerra in Ucraina dice cose sempllicemente ovvie. Incitare alla vittoria dell'Ucraina significa essere irresponsabili. Kiev non ha alcuna possibilità di battere Mosca, e pensarlo significa essere imbecilli, gridarlo significa essere in malafede; ma soprattutto insistere con armi e propaganda per la continuazione della guerra, vuol dire esporre l'Europa e il mondo al rischio serio della catastrofe nucleare.


Morale? Esistono intellettuali che hanno preservato autonomia di giudizio, e sono in grado di esercitare un pensiero critico, e tentanto di accendere il faro dell'intelligenza nella buia notte dell'ignoranza; ma sono una esigua minoranza in un mare di pappagalli ammaestrati che ripetono le bestialità ispirate dai loro pregiudizi (antislavi, antirussi e pure antcomunisti dato che comunque costoro identificano Putin con Lenin, a dispetto di ogni evidenza e di ogni logica), oppure eseguire gli ordini di scuderia, provenienti dai loro padroni. E sostenere a spada tratta l'irresponsabile Zelensky, presentarlo come un eroe, concedergli la parola ovunque, dedicargli copertine di riviste, dargli premi e via seguitando, implica volere che continui il massacro del popolo ucraino e la distruzione di un territorio.

Eppure basta un Habermas che prende parola a darci un minimo di speranza: forse non tutto è perduto. Persino dai circoli pollitici USA è arrivato, per ora a mezza voce, l'invito agli ucraini a "perseguire solo obiettivi irraggiungibili"; ossia toglietevi dalla testa che potete riconquistare Crimea e Donbass, o addirittura sconfiggere la Federazione Russa.
Insomma, a dispetto degli "intellettuali" dell' "Express", foglio nato come "laico e progressista", qualche elemento per rincuorarci c'è, e nella prospettiva dell'anniversario del 24 febbraio, inizio della seconda fase del conflitto (la prima fase è incominciata nel 2014, ricordiamolo sempre: ora persino quel tristo figuro di Stoltenberg - nomen omen! - lo ha ammesso, candidamente) facciamo di tutto per fermare la guerra. Questo deve essere il nostro imperativo, questa la nostra lotta.
Dunque, basta propaganda bellica, basta invio di armi, basta scherzare col fuoco. Il nostro motto deve essere oggi più che mai: STOP THE WAR.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

L'Unione Europea e von Sacher-Masoch di Paolo Desogus L'Unione Europea e von Sacher-Masoch

L'Unione Europea e von Sacher-Masoch

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

A chi giova l'overtourism? di Antonio Di Siena A chi giova l'overtourism?

A chi giova l'overtourism?

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti