Lampedusa. “Il naufragio della verità”

Lampedusa. “Il naufragio della verità”

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Di Michelangelo Severgnini 

 

Il clamore della scorsa settimana intorno agli sbarchi è arrivato fino alle chat dei trafficanti, e certamente anche alle autorità tunisine.

Per quanto il presidente tunisino Saied abbia ribadito nei giorni scorsi la sua totale indisponibilità ad impiegare i fondi promessi dall’Europa (per altro al momento sospesi) per il contrasto o la gestione della migrazione, le autorità tunisine sul campo si sono mosse, se non altro spinte dalle proteste dei cittadini della città di Sfax che da mesi si trovano a convivere con un’onda anomala di migranti subsahariani.

Sfax, sulla costa tunisina, è diventata infatti il terminale di tutta la tratta africana che come abbiamo raccontato nelle scorse settimane, ormai non transita più dalla Libia (a Tripoli restano però circa 500.000 migranti-schiavi intrappolati), ma dal Niger attraversa l’Algeria e raggiunge la Tunisia.

Un trafficante dal Camerun, impunemente e del tutto in chiaro sui social, ci racconta la situazione:

<<A tutti i cari amici, vorrei informarvi che l'ingresso da Tunisi a Lampedusa è attualmente caldo.  

Se qualcuno vi dice che il convoglio è pronto, fate attenzione.

E voglio informarvi che se qualcuno vi dice che è pronto a portarvi dal Camerun a Tunisi 350 o 500 mila CFA (530-760 euro), state sicuri che è per truffarvi. 

Volevo dirvi che per non avere problemi durante il viaggio verso la Tunisia, vi preparerò per 750 mila CFA (1.140 euro).

Gli amici vi mentono, aspettate il mese prossimo per essere sicuri di entrare a Lampedusa. 

Si può partire dal Camerun verso la Tunisia senza problemi durante il tragitto, ma dalla Tunisia  all’Italia è un passaggio difficile. 

Quattro convogli sono stati catturati ieri a Sfax.  Quindi, per favore. Se sapete che è per uno scalo in Tunisia, non ci sono problemi, ma non credo che al momento ci siano barchini Tunisia-Italia>>.





Da questa comunicazione apprendiamo i costi del viaggio, ma anche i tempi estremamente brevi con cui oggi si parte dal proprio Paese e si sbarca a Lampedusa, poche settimane, grazie alle agenzie viaggi illegali messe in piedi sui social dai trafficanti africani.

Più avanti lo stesso trafficante ci parla di ciò che sta succedendo a Sfax:

 

<<In Tunisia, diverse centinaia di migranti sgomberati dal centro di Sfax. Domenica le forze di sicurezza hanno sgomberato circa 500 migranti subsahariani da una piazza del centro di Sfax, la seconda città della Tunisia, dopo averli cacciati dalle loro case all'inizio di luglio. Questo sgombero fa parte di una vasta campagna di sicurezza condotta dalle autorità contro i migranti illegali>>.


Le raccomandazioni ad un certo punto si fanno più precise, fino ad indicare quali sono i punti di partenza lungo la costa di Sfax dove sono stati registrati interventi della polizia tunisina.

 

<<Voglio informarvi di stare attenti una volta a Sfax nel luogo di raggruppamento delle barche dei vostri contrabbandieri, perché vista la situazione attuale nonostante stia migliorando leggermente, è solo per tenervi informati ancora di essere prudenti...

È per dirvi che i guardacoste stanno lavorando duramente sul mare in quest'ultimo periodo per evitare soprattutto le barche dal km 25, 35 45 34. Perché a questo livello il controllo è molto stretto da parte della guardia costiera, perciò assicuratevi da quali km vogliono muoversi>>. 

 

Poi però precisa, con parole sibilline:

<<Per il momento il nostro prossimo convoglio è nel prossimo mese, ma le date non sono confermate. 

E sottolineo di stare svegli soprattutto a Sfax ai punti di imbarco.  

E preciso di farvi dare rassicurazioni dai vostri contrabbandieri. So di cosa parlo.

Grazie per la comprensione>>.

 

Tuttavia i trafficanti con i piedi in questo momento in Tunisia sono più ottimisti:

 

<<Un saluto a tutti. Riprendiamo con le partenze a poco a poco, quindi se siete in Tunisia e volete entrare in Italia contattatemi direttamente nella mia casella di posta, vi do tutte le istruzioni come previsto. C’è Dracco ai motori>>.




Quindi se c’è Dracco, non c’è guardia costiera che tenga, in un modo o nell’altro si arriva a Lampedusa. Le partenze stanno riprendendo a poco a poco. 

 

Il governo Meloni se la prende fuori tempo massimo con la Germania e le Ong finanziate direttamente o indirettamente dal governo tedesco, tutte cose raccontate nel libro “L’Urlo - schiavi in cambio di petrolio” e denunciate da anni, ma tirate fuori solo adesso, quando il ruolo delle Ong in mare è in questo momento numericamente irrilevante.

Continuano ancora le partenze dalla Tripolitania e i salvataggi in mare delle Ong, ma a numeri contenuti (5%).

“Il naufragio della verità” è un’iniziativa che si terrà a Lampedusa questo martedì 3 ottobre, nel decimo anniversario della strage di Lampedusa in cui affogarono quasi 400 persone in seguito all’affondamento di un barcone a poche miglia da Lampedusa.

In questa iniziativa interverrò insieme a Giacomo Sferlazzo, Grazia Migliosini e Fabrizio Fasulo. Mentre sul carro delle celebrazioni ufficiali sono saliti tutti, dalle Ong, ai quotidiani, alle istituzioni, a tenere viva la fiamma della controinformazione saremo solo noi.

Tra le verità che non vorremmo naufragassero ci sono anche le chat dei trafficanti che da oltre due mesi stiamo pubblicando e che il governo Meloni finge di ignorare quando lancia la sua guerra globale agli stessi.

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Ora dalle sponde siciliane anima il progetto "Exodus" in contatto con centinaia di persone in Libia. Di prossima uscita il film "L'Urlo"

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