La Russia vede l'Africa come un partner chiave nel nuovo mondo multipolare

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La Russia sostiene la partecipazione dell'Africa ai lavori delle principali organizzazioni internazionali ed è pronta ad aiutarla a diventare uno dei partner chiave del nuovo mondo multipolare, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con il presidente dell'Unione Africana e dell'Unione delle Comore, Azali Assoumani.

Secondo Putin, Mosca considera l'Unione Africana (UA) "la principale organizzazione regionale che sta plasmando la moderna struttura di sicurezza del continente e creando le condizioni per assicurare all'Africa il posto che le spetta nel sistema dei legami economici globali”. 

In questo contesto ha sottolineato che la Russia sostiene la partecipazione dell'Unione Africana alle principali organizzazioni internazionali e ha osservato che si aspetta che diventi membro del G20 durante il vertice di settembre a Nuova Delhi.

"Come in passato, la Russia è pronta ad aiutare in ogni modo possibile a rafforzare la sovranità degli Stati africani e ad aiutare l'Africa a diventare uno dei partner chiave nel nuovo sistema di ordine mondiale multipolare”. 

Da parte sua, Assoumani ha sottolineato che la Russia è "il partner più importante dell'Africa" e che gli investimenti russi hanno garantito la crescita economica in diversi Paesi africani.

Secondo le sue parole, Mosca "è stata al fianco dell'Africa nell'affrontare tutte le sfide che il continente ha dovuto affrontare". "Siamo profondamente grati per questo”.

L'incontro tra Putin e Assoumani si è svolto nell'ambito del secondo vertice Russia-Africa, in corso di svolgimento nella città russa di San Pietroburgo. All'evento partecipano 49 delegazioni africane e, come nella precedente occasione, si svolge all'insegna del tema "Per la pace, la sicurezza e lo sviluppo". La metà dei Paesi sarà rappresentata da capi di Stato e di governo.

Oltre ad Assoumani, il primo giorno del vertice il presidente russo avrà colloqui con i suoi omologhi di Mozambico, Burundi, Zimbabwe, Uganda ed Eritrea. Incontrerà anche i capi delle organizzazioni regionali africane.

A seguito del vertice, Mosca e i Paesi africani dovrebbero concordare un piano d'azione congiunto fino al 2026, oltre a firmare decine di accordi politici bilaterali e contratti commerciali di rilievo.

Secondo Oleg Ozyrov, ambasciatore generale del Ministero degli Esteri russo, "saranno firmati documenti settoriali sulle questioni della sicurezza informatica, del non dispiegamento di armi nello spazio e della lotta al terrorismo". "Speriamo che questi documenti diventino una seria piattaforma delle nostre azioni congiunte per creare una nuova configurazione delle relazioni internazionali basata sulla cooperazione paritaria, sull'idea di un mondo multipolare e non sui dettami di una delle parti”. 

Bisogna evidenziare che i Paesi africani sono stati sottoposti a "pressioni senza precedenti" da parte dei leader di Stati Uniti, Francia e altri Paesi del blocco occidentale alla vigilia del vertice. Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, questi sforzi erano volti a "cercare di impedire lo svolgimento di questo vertice, di impedire la rappresentanza degli Stati africani a questo vertice".

Il portavoce russo ha sottolineato che il comportamento dell'Occidente "deve essere condannato". "Di fatto, non consente il diritto sovrano degli Stati africani di scegliere autonomamente i partner per espandere la cooperazione, l'interazione in vari campi e per discutere questioni di attualità", ha concluso.

Tuttavia gli sforzi occidentali hanno dimostrato la forza della Russia e il fallimento della loro strategia. Ossia l’esatto contrario di quel che cercavano. L’agenzia Bloomberg ha scritto che il vertice Russia-Africa è la dimostrazione che l’Occidente non può isolare Mosca. Secondo gli esperti, Putin dimostra che il suo Paese non è isolato, nonostante l'enorme pressione dell'Occidente sul continente nero. La Russia rimane un importante attore internazionale e una grande potenza che gioca un ruolo chiave nella costruzione del nuovo mondo multipolare. 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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