La retorica del balcone
di Alessandro Volpi*
"Per me l’obiettivo è rafforzare l’Occidente nel suo complesso e le nostre economie, tutti gli altri scenari sarebbero insensati nell’attuale contesto”. Con questa roboante dichiarazione la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto a chi le chiedeva cosa intenda fare l'Italia di fronte ai dazi Usa. In estrema sintesi, la leader di Fratelli d'Italia esprime una vera professione di fede ideologica e di appartenenza identitaria nei confronti di un'idea che non sembra davvero più esistere.
Forse Meloni non ha letto con attenzione la lettera di Trump che, in piena coerenza con il suo antieuropeismo viscerale, usa toni durissimi verso il Vecchio Continente: l'Europa deve pagare gli Stati Uniti, deve accettare il trasferimento delle sue aziende in terra americana e deve rimuovere ogni vincolo, di qualsiasi genere, non solo doganale, ma anche ambientale, igienico e sanitario alle merci e ai servizi americani, nei confronti dei quali non è accettabile alcuna tassazione. In pratica Trump non ha alcuna visione dell'Occidente, ma afferma solo il primato degli Stati Uniti; del resto, da tempo gli europei hanno finanziato supinamente gli Stati Uniti accettando che quasi il 60% dei propri risparmi sia trasferito nelle Borse e nel debito a stelle e strisce.
Secondo Trump, in questo in linea con le presidenze democratiche, gli europei devono comprare il gas naturale americano, non devono neppure provare a costruire una propria indipendenza nel settore dell'innovazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale, devono affidare i propri dati alle piattaforme Usa e devono pagare il riarmo della Nato comprando armi rigorosamente americane. Dunque, dov'è l'Occidente di cui parla Giorgia Meloni? Forse nella pervicace opposizione ai Brics e ad altre aree del mondo, a cominciare dall'Africa, dove si immagina una nuova colonizzazione con l'imbarazzante Piano Mattei? Proprio nel momento in cui la nozione di Occidente - si potrebbe dire, per molti versi, fortunatamente - non esiste più, dissolta dall'egoismo e dalla crisi degli Stati Uniti, frantumata da una dimensione europea ridotta a tante piccole patrie autorferenti, condite dal velleitarismo dei "volonterosi" Starmer, Macron e dalla voglia di potenza della Germania di Merz, Giorgia Meloni la invoca come ancora di salvezza, peraltro mettendo in confusione molti dei suoi originari seguaci sovranisti. Sono sempre più convinto che la gravità della situazione necessiterebbe di una serietà ben diversa e non di battute suicide. Una lettura della realtà magari anche attraverso lenti culturali; questo servirebbe, davvero.
*Post Facebook del 15 luglio 2025