La foto della vergogna

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La foto della vergogna



Quando viaggi su bus fatiscenti e col finestrino aperto nonostante sia gennaio perché è bloccato.

Quando la scuola di tuo figlio chiude una settimana perché c’è un solaio a rischio crollo.

Quando ti piove in testa nonostante tu stia in una stazione della metro.

Quando il treno fa due ore di ritardo perché “c’è un guasto sulla linea”.

Quando becchi l’autovelox su quel tratto di autostrada col limite a 80 kmh perché la strada è dissestata.

Quando vai a visitare uno di quei monumenti che tutto il mondo ci invidia ma “quella parte non è accessibile per carenza di personale”.

Quando la polizia non può intervenire prontamente perché i mezzi sono pochi o stanno senza benzina.

Quando ti fai 10 ore di fila al pronto soccorso.

Quando ti arriva la bolletta del gas quadruplicata rispetto all’anno prima.

Quando vai al bagno in piena notte e non accendi la luce perché meglio pisciarsi sul pigiama che la prossima bolletta dell’ENEL.

Quando il tuo stipendio è fermo dal 1991 ma latte e pane costano quanto la Fiat Tipo 1.4 che comprasti col primo stipendio.

Quando sei terremotato da dieci anni e vivi ancora in un prefabbricato.

Quando la prima data utile per quella TAC urgente è il 2026.

Quando crolla un ponte e si porta via tutta la tua famiglia.

Quando succede una cosa qualunque di queste, osserva con attenzione questa foto e ripeti con me: la guerra per procura combattuta in Ucraina nell’esclusivo interesse degli americani è più importante di me.


DAL GAZZETTINO 

UDINE - Ha creato stupore tra i passeggeri della stazione ferroviaria di Udine il passaggio nelle scorse ore di un convoglio con a bordo decine di carri armati. Il treno, che è stato filmato con i telefoni cellulari da alcune persone, è transitato nello scalo a velocità molto ridotta. Si tratterebbe di carri semoventi «M109» da 155 mm apparentemente privi di insegne identificative. Come ha precisato il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a Rainews, si tratterebbe di «semoventi di artiglieria su cingoli» diretti in Ucraina e farebbero parte di un pacchetto di aiuti militari «deliberato dal governo precedente e che vengono consegnati questa settimana». Mezzi custoditi in depositi italiani che, probabilmente, una volta giunti in Ucraina, dovranno essere revisionati e rimessi in esercizio.


AGGIORNAMENTO

"Gli M109 transitati su rotaia ad Udine e destinati all'Ucraina non sono carri armati come si legge su alcuni giornali, ma semoventi d'artiglieria degli anni '60 e '70 tirati fuori dai depositi. Corazzatura leggera, validi per operare da posizioni fisse, con portata inferiore ai 20 km per aprire la strada ad altri mezzi. Questi obici erano fuori servizio dell'esercito italiano perché rimpiazzati da obici più recenti di standard NATO. Non si ha notizia delle munizioni necessarie ad operare. Mezzi non utili in prima linea e vulnerabili ai lancet russi.
Costretto dal video virale, il governo ha confermato che si tratta di materiale di magazzino del nostro Esercito che finirà in Ucraina, ma l’aveva deciso Draghi a suo tempo e loro ci possono far nulla, accordi e impegni già sottoscritti."

(Fonte: Angelo Gambella - Minuteman Italy)


Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

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