Il Niger e il neocolonialismo europeo in Africa - Il tramonto dell’Occidente
La Cina esorta gli Stati Uniti a ritirare le armi nucleari dall'Europa
La presenza delle armi nucleari statunitensi non rende il vecchio continente più sicuro e non giova alla stabilità e la pace mondiale, al contrario di quanto voglia far credere qualche propagandista filo-NATO. Anzi, questa situazione aumenta il pericolo per la popolazione dei territori dove le armi nucleari statunitensi sono schierate e alimenta la tensione verso una guerra distruttiva.
A tal proposito la Cina ha sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero ritirare le loro armi nucleari dall'Europa e non dispiegarle altrove nel mondo, secondo quanto dichiarato da Fu Cong, direttore generale del Dipartimento per il controllo degli armamenti del Ministero degli Esteri cinese.
Pechino, da parte sua, si impegna a non essere la prima a usare armi nucleari, indipendentemente dalle circostanze. "La Cina è impegnata nel percorso di sviluppo pacifico e nella strategia di autodifesa nucleare e si impegna a non essere mai la prima ad usare armi nucleari in nessuna circostanza", ha dichiarato il diplomatico in occasione di una conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP).
Il funzionario di Pechino ha inoltre dichiarato che l'arsenale nucleare cinese è "al livello minimo necessario per garantire la sicurezza nazionale". "Non siamo in competizione con nessun Paese in termini di capacità, quantità o scala della nostra capacità nucleare, né ci stiamo impegnando in alcuna forma di corsa agli armamenti”.
Cong ha anche avvertito che "qualsiasi tentativo" di Washington di ricreare missioni nucleari congiunte nella regione indo-pacifica, simili a quelle in Europa, "minerebbe la stabilità strategica". "I Paesi della regione si opporranno fermamente e, se necessario, prenderanno severe contromisure", ha sottolineato.
La Cina anche in questo caso ha mostrato agli Stati Uniti il comportamento che dovrebbe assumere una grande potenza che ha l’onere di guidare il mondo intero. Come accaduto con la gretta e inutile provocazione di Nancy Pelosi a Taiwan dove i nervi saldi dei dirigenti di Pechino hanno evitato un’escalation che avrebbe potuto innescare un vasto conflitto dalle proporzioni planetarie.
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