Kazakistan, la solita doppia morale di 'Repubblica'

Kazakistan, la solita doppia morale di 'Repubblica'

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Il quotidiano ‘Repubblica’, di proprietà del gruppo Gedi (gli Agnelli per intenderci) sulla situazione in Kazakistan titola in apertura del proprio sito: «Kazakistan, il presidente Tokayev dà l'ordine di "sparare per uccidere" contro i manifestanti», aggiungendo poi nel sottotitolo: «Il leader kazako rifiuta i negoziati e annuncia una "vasta operazione antiterrorismo" per sedare i rivoltosi. Almeno 26 persone state uccise. Truppe russe entrate nel Paese. Interviene anche il presidente cinese Xi: "Bene le misure dure”». 

Insomma, nulla di nuovo. Lo stesso media che ha cercato di far passare la buffonata di Capitol Hill negli Stati Uniti alla stregua di un tentativo serio di golpe, lo stesso quotidiano che ha definito pacifiche le proteste a Maidan poi sfociate nel golpe che ha rovesciato Yanucovich e trasformato l’Ucraina in un regime neonazista, lo stesso quotidiano che definiva pacifici i manifestanti che con la violenza cercavano di rovesciare il legittimo presidente Maduro in Venezuela, adesso corre in soccorso dei rivoltosi, in gran parte armati, che stanno mettendo a ferro e fuoco il Kazakistan con l’obiettivo di rovesciare il presidente e portare il centrale paese eurasiatico nell’orbita occidentale. 

Evidentemente nella redazione del giornale deve essere arrivato il segnale di attuare il classico schema mediatico che accompagna ogni tentativo di rivoluzione colorata sponsorizzata dalle potenze occidentali in giro per il mondo. 

Dunque rivoltosi armati divengono pacifici manifestanti. Estremisti di ogni risma combattenti per le libertà, quando in realtà si tratta solo di convertiti al culto della Coca-Cola. 

Curioso che certe narrazioni vengano portate avanti da quei media che cercando di far passare come terroristi eversivi finanche quattro scalmanati complottisti pur di criminalizzare chiunque avanzi anche solo dei dubbi sui vaccini prodotti da Big Pharma contro il Covid. 

Intanto il presidente kazako Tokayev ha affermato che l'ordine costituzionale è stato sostanzialmente ripristinato in tutte le regioni della repubblica dopo che il paese ha vissuto momenti davvero drammatici e ha rischiato di cadere in un caos irrecuperabile. 

"Ho dato l'ordine alle forze dell'ordine e all'esercito di aprire il fuoco per uccidere senza preavviso", ha detto Tokayev in un discorso televisivo alla nazione. Questo l’ordine drammatico del presidente che non ha mai autorizzato a sparare genericamente sulle persone. Secondo quanto riferito da Tokayev, almeno 20.000 uomini armati hanno attaccato Almaty. I rivoltosi armati, asserisce il presidente kazako, sono stati addestrati e coordinati da un centro e quindi questi terroristi dovranno essere eliminati se rifiutano di arrendersi. 

Inoltre Tokayev ha promesso di indagare affinché si scopra perché le autorità "sono state sorprese a sonnecchiare" riguardo agli attacchi, lasciando che i terroristi colpissero pressoché indisturbati.

Ad Almaty, la vecchia capitale e la città più popolosa del Kazakistan, centinaia di persone hanno preso d'assalto l'ufficio del sindaco e la vecchia residenza presidenziale. Ci sono state più segnalazioni di attacchi contro agenti di polizia e militari. Due agenti di sicurezza sono stati decapitati, mentre ci sono dei video che mostrano soldati kazaki cadere senza vita dopo essere stati colpiti con armi da fuoco. 

D’altronde il segnale di cui parlavamo in apertura riguardo lo schema mediatico da adottare è giunto direttamente dalla NATO quando il rappresentante speciale del Segretario generale della NATO ha affermato che l'alleanza è preoccupata per la situazione in Kazakistan, e quindi chiede moderazione e rispetto per il diritto alla protesta pacifica. 

Tutto più chiaro adesso, no?

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

Potrebbe anche interessarti

Nuova strage di operai a Chieti: le fabbriche tossiche vanno chiuse! di Giorgio Cremaschi Nuova strage di operai a Chieti: le fabbriche tossiche vanno chiuse!

Nuova strage di operai a Chieti: le fabbriche tossiche vanno chiuse!

La Cia, il Covid e il cortocircuito del "debunking" di Francesco Santoianni La Cia, il Covid e il cortocircuito del "debunking"

La Cia, il Covid e il cortocircuito del "debunking"

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Canada, quando la toppa è peggio del buco... di Alberto Fazolo Canada, quando la toppa è peggio del buco...

Canada, quando la toppa è peggio del buco...

La pubblicità Esselunga con un solo piccolo cambiamento di Antonio Di Siena La pubblicità Esselunga con un solo piccolo cambiamento

La pubblicità Esselunga con un solo piccolo cambiamento

IL SOVRANISMO COSTITUZIONALE SPIEGATO FACILE DA LELIO BASSO di Gilberto Trombetta IL SOVRANISMO COSTITUZIONALE SPIEGATO FACILE DA LELIO BASSO

IL SOVRANISMO COSTITUZIONALE SPIEGATO FACILE DA LELIO BASSO

È NATO PRIMA IL MIGRANTE O IL TRAFFICANTE? di Michelangelo Severgnini È NATO PRIMA IL MIGRANTE O IL TRAFFICANTE?

È NATO PRIMA IL MIGRANTE O IL TRAFFICANTE?

A proposito di "governo tecnico"... di Pasquale Cicalese A proposito di "governo tecnico"...

A proposito di "governo tecnico"...

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Le nuove armi di Putin di Giuseppe Masala Le nuove armi di Putin

Le nuove armi di Putin

Seymour Hersh - "Un anno di bugie sul North Stream" di Paolo Pioppi Seymour Hersh - "Un anno di bugie sul North Stream"

Seymour Hersh - "Un anno di bugie sul North Stream"

Javier Milei: il Trump della Pampa? di Paolo Arigotti Javier Milei: il Trump della Pampa?

Javier Milei: il Trump della Pampa?

L’inevitabile fine del Nuovo Ordine Mondiale di Damiano Mazzotti L’inevitabile fine del Nuovo Ordine Mondiale

L’inevitabile fine del Nuovo Ordine Mondiale