Il problema non è la sostituzione etnica ma quella culturale

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Il problema non è la sostituzione etnica ma quella culturale

 

Il problema non è la sostituzione etnica.

E non può esserlo soprattutto per un popolo, l’italiano, che sotto le insegne di Roma ha mischiato i popoli e le culture del Mediterraneo riunendoli sotto un’unica grandiosa civiltà. Il problema, semmai, è la sostituzione culturale.

La perdita di quel impianto di valori etici, morali, filosofici (laici o religiosi, o l’equilibrio tra questi), tradizionali e di comunità propri dell’identità della penisola da almeno un millennio. Un timore comprensibile, che però lascia intravedere il problema vero dove sta: solo una cultura, una civiltà, debole infatti ha paura di essere sostituita.

Perché, in quanto debole, rischia davvero di scomparire a vantaggio di un’altra più forte. Non migliore ma semplicemente più vitale e vigorosa, non foss’altro per l’energia giovanile che sprigiona. Credo che dovremmo primariamente interrogarci su questo. Su chi e cosa ci sta già effettivamente trasformando in qualcosa di diverso da ciò che eravamo non più tardi di mezzo secolo fa.

Magari qualcuno si renderà conto che la minaccia arriva veramente dal mare. Ma non da sud, ma da ovest.
 

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

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